In occasione del decennale della serie, su Topolino #3258 inizia una nuova saga, Nemici come prima, che dopo il Reboot dell'anno scorso scritto da Vitaliano, vede la presenza, almeno a livello di soggetto, di Tito Faraci, mentre i disegni sono ancora una volta affidati al dinamico Andrea Freccero.
Spia e non lasciar spiare
Durante il Rebbot l'Agenzia si è ridotta di organico al solo Paperino, alla segretaria Liz Zago e al nuovo inventore e tecnico Qwerty. L'organizzazione spionistica è braccata dal nuovo capo del controspionaggio paperopolese Wyle-Y, un idiota come pochi più interessato a distruggere l'Agenzia divulgando i nomi delle sue spie, che non al suo lavoro di capo delle spie.In questo primo episodio di Nemici come prima veniamo a conoscenza di un paio di fatti interessanti: Wyle-Y è venuto in possesso, tramite busta anonima, di una busta contenente una chiavetta usb criptata che conterrebbe tutte le informazioni su Double Duck, l'ultimo e più sfuggente agente segreto dell'Agenzia; quest'ultima, nel frattempo, ha cambiato sede in un più ricco e centrale palazzo e si ritrova finanziata da un anonimo miliardario paperopolese. E non è Paperone. Quindi non può che essere Rockerduck, suggerendo forse un interessante e divertente sviluppo verso una sorta di crossover con la P.I.A.
Al di là di quel che potrebbe essere il futuro, che magari vedrà un maggior coinvolgimento di Faraci nel team creativo della serie, l'inizio della nuova saga è indubbiamente snello, dinamico e spigliato, ottimamente enfatizzato dallo stile... snello, dinamico e spigliato di Freccero! Se proprio si deve trovare un difetto, che però è caratteristico di un po' tutta la serie (e ultimamente anche di altre storie presenti sul settimanale), è l'appiattimento eccessivo dei caratteri dei personaggi usuali. Certo in Nemici come prima fanno delle semplici comparsate, ma anche per questo motivo risulterà interessante vedere come gli autori svilupperanno Rockerduck in questo suo nuovo ruolo di finanziatore occulto.
Operazione: Club dei Miliardari
Il Club dei Miliardari è una delle associazioni più note di Paperopoli, città piena di club. Questa gloriosa istituzione venne introdotta nel 1959 da Bob Gregory e Carl Barks in Paperino campione di cha cha cha e da allora è stata punto di partenza di numerose storie, oltre che teatro di sfide fisiche tra Paperone e Rockerduck. E l'immancabile rissa è presente anche nel Test di riammissione dove Federico Rossi Edrighi prosegue nell'operazione di "aggiornamento" di Paperon de' Paperoni mettendolo a confronto diretto con alcune delle mode del momento, come le tecnologie web o le avanguardie artistiche. In effetti si potrebbe obiettare che tale operazione non è così nuova, visto che un po' tutte le generazioni di autori l'hanno affrontata nel corso dei settanta anni di vita del personaggio, ma è fuor di dubbio che Edrighi sta svolgendo un'operazione nel complesso efficace, mostrando al contempo anche le assurdità della società attuale, dove da un lato si cerca l'approvazione del web, e dall'altro l'importanza della televisione continua a restare ancora primaria, come dimostra l'esercito di giornalisti che assedia Paperone nel finale della storia.I disegni di Emilio Urbano sono, poi, un ottimo completamento alla storia di Edrighi: non nascondo che, a mio parere, questa è il miglior Urbano degli ultimi anni sia per tratto sia per gestione dei personaggi.
Capelloni a Hong Kong
In realtà è Kong Hong la città dove si dirigono i due giovani e capelloni poliziotti di Topolinia, Basettoni e Manetta, in un'inversione dei nomi che risulta un po' disturbante per il lettore che invece conosce la città reale. Da Topolinia con furore, sebbene l'inizio faccia pensare ai tipici action polizieschi (o poliziotteschi) all'italiana degli anni Settanta del XX secolo, il riferimento cinematografico di questa nuova puntata de La storia del cinema di Topolino è il suo coevo ed equivalente orientale basato sulle arti marziali il cui maestro indiscusso è stato Bruce Lee. Il titolo, infatti, è un esplicito omaggio a Dalla Cina con furore, diretto da Lo Wei e con, tra gli altri, Nora Miao. Tutti questi tre vengono disneyzzati da Roberto Gagnor e Giada Perissinotto in Bruce Quee, Sammo Top e Molly Gnao (che però non fa l'attrice ma la segretaria). Inoltre i due poliziotti arrivano mentre Quee sta girando L'urlo di Chao terrorizza la cucina, chiaro riferimento a L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente.La storia risulta particolarmente divertente e gustosa, anche grazie al confronto tra Quee e Manetta, che viene assoldato immediatamente per recitare al fianco del grande attore in assenza di avversari, tutti acciaccati dalle mosse di kung fu di Bruce. Particolarmente divertente è la pagina in cui vengono confrontate le mosse di Quee e Manetta durante lo scontro contro l'esercito di ninja della trafficante di diamanti Viperona Fur-Fan-Tao.
Un'ottima storia, fresca e leggera, ancora una volta ben disegnata dalla Perissinotto, pur non raggiungendo lo stesso livello dell'avventura horror: d'altra parte il genere action è molto più lineare e meno d'atmosfera, ma non per questo meno affascinante!
Due parole in silenzio
Tra le copertine per I classici della letteratura, la serie di cartonati di parodie uscita in allegato con il Corriere, e le storie con i personaggi di Cars, Fabio Pochet inizia la sua attività con i personaggi disneyani nel 2006. La prima storia completa con i personaggi classici esce nel 2010 su Paperino #365, Il week-end di puro stress su testi di Tea Orsi. Ultimamente il disegnatore sta provando anche la strada dell'autore completo e in particolare ha iniziato a scrivere alcune storie silenziose con Paperoga protagonista, sulla strada di storie similari realizzate da Enrico Faccini. Il risultato in particolare de La chiomamolesta è divertente e delizioso!
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