Dopo aver visto entrambe le stagioni della serie televisiva di Shinsuke Satō è venuto il momento di scrivere qualcosa sul manga di Haro Aso, la cui riedizione da parte della J-Pop di è conclusa da poco. Ristampata in 9 volumi che riproponevano ognuno 2 tankobon originali, ha raccontato la storia di Arisu, Usagi e del gruppo di personaggi che gli sono ruotati intorno all'interno di un paese violento, Borderland, in cui erano stati rapiti dopo aver visto dei fuochi d'artificio nel cielo di Tokyo. I giocatori, o player, erano costretti a partecipare a una serie di giochi, spesso mortali, per poter rinnovare il visto di permanenza in Borderland, alla cui scadenza si veniva colpiti da un laser sparato dal cielo sopra la città, che era una Tokyo abbandonata, quasi post-apocalittica.
La struttura iniziale del manga era quindi abbastanza interessante, ma Aso, applicando uno stile narrativo alla Lost (anche se questo stile è abbastanza tipico di molti manga), ha approfondito nel corso dei volumi i pvari personaggi, sia i due protagonisti principali, sia gli altri caratteristi cui i due si sono legati man mano che la vicenda è stata sviluppata. Lo stesso Aso ha poi, sapientemente, svelato un po' alla volta quasi tutti i misteri dietro a Borderland, avendo però come obiettivo principale della sua opera quello di cercare il senso della vita. Ed è un obiettivo molto alto, detto così, ma, asciugando tutto dagli elementi avventurosi, splatter, ecc. è anche un percorso di scoperta di se stessi. Che alla fine ha molto in comune con Lost, tranne il finale, che nonostante non risolva tutto quel che c'è da risolvere su Borderland, è sicuramente molto più soddisfacente.
E comunque è stata annunciata l'edizione italiana del seguito!
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