Stomachion

giovedì 18 gennaio 2024

Anello di congiunzione m-astro-dontico

Siamo nella costellazione della Colomba, una piccola costellazione dell'emisfero nord posta a sud della Lepre e del Cane Maggiore. Il nome a questo gruppo di stelle, già descritto da Arato da Soli nel suo poema Phainomena, gli venne assegnato da Petrus Plancius. Tra i pochi oggetti del profondo cielo presenti nella sua area, puntiamo il nostro obiettivo verso l'ammasso globulare NGC 1851. In pratica un ammasso globulare è un insieme di stelle distribuite secondo una simmetria sferica, particolarmente dense al centro dove la gravità risulta più intensa. In particolare a puntare i suoi obiettivi verso NGC 1851 ci ha pensato il radio telescopio MeerKAT, nel Parco Nazionale di Meerkat in Sud Africa.
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NGC 1851 immortalato dal telescopio Hubble - via commons
Questi è un radio telescopio costituito da 64 antenne in funzione dal 2018. I radiotelescopi sono tra gli strumenti del XX secolo che ci hanno aperto con più efficacia le porte dell'universo, volendo essere aulici: due delle più importanti scoperte del secolo, come i primi indizi sull'esistenza della materia oscura e la radiazione cosmica di fondo sono arrivati proprio grazie ai radiotelescopi, ovvero oggetti in grado di rilevare le onde radio provenienti dallo spazio. E in effetti ciò che le antenne del MeerKAT hanno osservato sembra proprio un'altra di quelle osservazioni epocali che entreranno nella storia.
Prima di raccontare l'osservazione vera e propria, un ultima doverosa premessa. Come ha ricordato Keith Smith su Science, c'è una certa differenza tra la massa della stella di neutroni più pesante mai osservata, qualcosa come 2.2 masse solari, e tra il buco nero più leggero, all'incirca 5 masse solari. E' una differenza sufficientemente ampia da far supporre che possa esistere un qualche altro oggetto che fornisca ulteriori informazioni sui processi di formazione di stelle di neutroni e buchi neri. E, a quanto pare, un oggetto di questo genere è stato osservato con gli strumenti del MeerKAT proprio al centro di NGC 1851.
Secondo i ricercatori, infatti, al centro dell'ammasso si troverebbe una pulsar e un oggetto particolarmente massiccio la cui massa sembrerebbe intermedia tra le stelle di neutroni e i buchi neri. Una delle ipotesi sulla formazione di questo sistema è che, in origine, la pulsar formasse un sistema binario con una nana bianca. Poi, a un certo punto, arriva questo nuovo oggetto misterioso che, dopo un breve balletto a tre, scalza la nana bianca prendendone il posto. E poiché la massa di quest'oggetto sembra porsi proprio nell'intervallo tra 2.2 e 5 masse solari, la domanda, più che lecita, è se siamo di fronte alla nana bianca più massiccia mai osservata fin'ora o al buco nero più leggero.
Ewan D. Barr et al. (2024). A pulsar in a binary with a compact object in the mass gap between neutron stars and black holes. Science, 383(6680), 275-279. doi:10.1126/science.adg3005

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