La cosa che mi lascia perplesso di questo libercolo edito da Alter Ego Edizioni è il bassissimo sforzo con cui il testo di Thomas De Quincey è stato proposto ai lettori. Stiamo infatti parlando di una traduzione dell'inizio del XX secolo di Carlo Linati che ha candidamente ammesso nell'introduzione originale dell'opera di aver operato una serie di aggiustamenti di stile e di aggiunte per rendere il testo più quinciano rispetto allo stile adottato per l'occasione dallo scrittore. De Quincey, infatti, in questo saggio si concentra sugli omicidi commessi nel dicembre del 1811 da tale John Williams.
Il problema dell'ammissione di Linati relativamente ai suoi interventi sul testo originale, rende un po' arduo valutare ciò che De Quincey ha effettivamente inserito nel suo saggio, ma in ogni caso restano alcuni elementi abbastanza certi, come l'idea di voler ricostruire, come un moderno profiler, le azioni dell'assassino e le sue motivazioni. Ciò che però manca al testo è qualsivoglia dubbio sull'identità finale dell'esecutore degli omicidi: Williams, infatti, si dichiarò innocente, cosa che scompare completamente dal testo quinciano, che anzi sembra tratte ulteriore prova della sua colpevolezza dal suo suicidio. Eppure le perplessità sulla sua identità sono presenti proprio nel testo ristampato da Alter Ego, con prove e testimonianze che in qualche modo sembrano un po' forzate, spinte più dalla poaura e dalla fretta di voler chiudere un caso che stava spaventando l'intera popolazione londinese.
La stessa postfazione, di Paolo Vitaliano Pizzato, si concentra più che sul caso, sullo scrittore, lasciandomi alla fine un po' interdetto innanzitutto sulla scelta di prendere una traduzione, per quanto in pubblico dominio, datata e con l'ammissione dello stesso traduttore di essere intervenuto nel testo, invece di optare per una traduzione ex-novo, che forse sarebbe stata più costosa, ma sicuramente più apprezzabile. Una scelta, questa, che generalmente confligge con quanto normalmente fa ABEdtiore, che solitamente presenta anche saggi scritti dagli stessi traduttori. Come vedremo presto in una prossima recensione di genere.
Il risultato finale, personalmente, è quello di un prodotto che, forse, avrei potuto lasciare posato sul tavolo di Book Pride 2023 da cui l'ho acquistato.
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