Dopo averci girato un po' intorno arriva il momento de La geometria piana con il sesto volume della collana Matematica de La Gazzetta dello Sport s firma di Rocco Dedda. E devo dire che siamo di fronte al volume migliore per curatela (due refusi), ma anche per stile proposto. Il libro, infatti, ha un'impostazione più divulgativa dei precedenti, con qualche definizione e nessun teorema o dimostrazione, non perché siano assenti (a parte i classici esercizi a fine libro), ma perché sono così ben integrati nel testo che non è necessario metterli in evidenza con elementi grafici o testuali particolare, come avvenuto nei primi cinque volumi.
Indubbiamente la possibilità diverse immagini, sicuramente più di altri volumi precedenti, è un vantaggio, ma riesce anche a ritornare su alcuni concetti già incontrati nel corso della collana e a raccontarli in maniera a mio avviso migliore, come per esempio la distinzione tra ipotesi, ovvero ciò che è già stato stabilito (le proprietà da cui si parte, che non vanno dimostrate), e tesi, ovvero ciò che va dimostrato. Anche la differernza tra postulati e assiomi (indubbiamente più sottile rispetto a quella tra ipotesi e tesi) viene ben definita e in particolare sono proprio i postulati e gli assiomi di Euclide a essere il punto di partenza della breve trattazione. E' interessante come Dedda proponga una formulazione introduttiva euclidea e, in seguito, una formulazione più moderna, sostanzialmente quella introdotta da David Hilbert.
Il testo, particolarmente scorrevole, presenta anche alcune pagine dedicate al \(\pi\), il che avrebbe reso il volume perfetto per l'uscita della settimana precedente, ma alla fine va bene anche così. Nella parte finale vengono poi affrontate le geometrie non-euclidee, che pur se potrebbero aver sottratto qualche pagina all'argomento principale del testo, comunque completano la lacuna di un libercolo dedicato all'interno della collana.
La sesta biografia, sempre di Sara Zucchini, è invece quella del francese Blaise Pascal, uno dei pochi, almeno degli scienziati famosi, di cui conoscevo poco o nulla della vita. E' stato quindi interessante scoprire i contrasti della sua personalità, per certi versi non così differente da Cartesio, nonostante i due avessero delle divergenze di carattere metodologico e filosofico.
Torno infine a "parlare" un po' di più dell'area dei giochi matematici curata da Maurizio Codogno, che questa volta propone problemi in linea con il testo, ovvero a risoluzione geometrica. In questo caso mi hanno lasciato perplesso due problemi. In particolare nel 5 l'affermazione di Maurizio in cui il metodo di calcolo rispetto a quello puramente geometrico avrebbe una probabilità bassa di portare alla soluzione, il che mi sembra una affermazione un po' eccessiva visto il tempo che ho impiegato per arrivare a quella soluzione. Nel problema 4, invece, la sua soluzione mi sembra un po' troppo sbrigativa, per quanto ovviamente ineccepibile. A parte ciò direi che i problemi geometrici mi sono sembrati i più semplici della serie, anche se forse questo è dovuto soprattutto alla mia particolare inclinazione di cui ho in qualche modo raccontato sul volume precedente.
Da notare, infine, come nella seconda pagina di questo volume sono presenti degli errata corrige relativi ai primi due volumi: a volte segnalarli porta a qualche risultato!
Nessun commento:
Posta un commento