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lunedì 30 settembre 2024

Sentieri metropolitani

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Conoscevo Gianni Biondillo come giallista. Me lo avevano consigliato non solo perché bravo, ma anche perché quartoggiarese. Eppure Biondillo è anche e soprattutto un architetto. Ed è in questa qualità che l'ho re-incontrato tra le pagine di Sentieri metropolitani, saggio veloce, appassionante e appassionato che non solo racconta dell'omonimo progetto che ha contribuito a creare, ma che, soprattutto, è un testo squisitamente di psicogeografia, disciplina che mira a recuperare il senso storico dei luoghi che vengono generalmente vissuti in maniera distratta.
E in effetti Sentieri metropolitani ha la pretesa di spingere i cittadini (in particolare quelli della Milano di Biondillo, ma non solo loro) a diventare più consapevoli dei luoghi che li circondano, magari muovendosi a piedi tra le strade della propria città ogni volta che se ne presenta l'opportunità, cercando di osservare i palazzi, di ascoltarne i suoni, di vivere un po' di più il proprio quartiere e i (sempre più) pochi spazi pubblici.
Biondillo, per dare maggiore forza al suo ragionamento, traccia anche una linea ben precisa per esempio su ciò che è naturale, facendo osservare al lettore che spesso anche paesaggi che saremmo portati a considerare tali, in realtà sarebbero ben diversi se dietro non ci fosse l'intervento dell'uomo. Oppure racconta in maniera vivida e precisa l'effetto disumanizzante dei centri commerciali, già messo in evidenza in romanzi come Venga il tuo regno di Ballard o La grande migrazione di Kari Hotakainen. In pratica il centro commerciale diventa quasi una metafora della città moderna, comprimendola al suo interno nelle dimensioni, ma anche nel tempo, sempre più accelerato.
Riscoprire le città, quindi, la storia dei loro quartieri, capire come l'uomo è intervenuto, non già per portare avanti speculazioni migliori, ma per riprendere in mano la dimensione di cittadini attivi che mettono in primo piano le interazioni interpersonali e, perché no, uno stile di vita più slow e attento ai dettagli.

mercoledì 7 aprile 2010

Con la morte nel cuore

More about Con la morte nel cuoreIl Camilleri milanese, anzi quertoggiarese! E chi è questo genio del nord? (anche se genio mi sembra una parola grossa, anche accostata al pur bravissimo Camilleri). Ma ovviamente Gianni Biondillo.
Forse così ovvio non è, l'accostamento, però ne La morte nel cuore Biondillo si dimostra un bravissimo autore, con uno stile e un modo di presentare i personaggi che si avvicina molto a quello di Camilleri.
I personaggi principali sono Ferraro e Lanza, ispettori della polizia di Quarto Oggiaro, quartiere nella periferia di Milano. Un quartiere che ho visitato andando con mia sorella a trovare una nostra amica. Quartiere che ricorda la nostra Via Popilia, per molti versi e senza offesa né per un quartiere né per l'altro (in fondo sento Via Popilia molto più casa di qualunque altra casa vera abbia mai avuto fino ad ora).