I baldi fisici sono Yoichiro Nambu, Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa. Vediamo per cosa:
Yoichiro Nambu, nato nel 1921, che lavora nell'istituto dell'università di Chicago dedicato a Enrico Fermi ed è stato premiato per le ricerche sull'asimmetria; Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa, entrambi attivi in Giappone, dividono l'altra metà del premio per la scoperta dell'origine dell'asimmetria come predizione dell'esistenza di almeno tre famiglie di quark. Kobayashi, nato nel 1944, lavora nell'organizzazione giapponese Kek (High energy accelerator research organization) di Tsukuba. Maskawa lavora nell'istituto di Fisica teorica dell'università di Kyoto.
E tale assegnazione viene in parte contestata dalla comunità dei fisici italiani, e non a torto direi:
Sono lieto che il premio Nobel sia stato attribuito a questo settore della fisica che sta avendo sempre più attenzione da tutto il mondo e dal quale ci aspettiamo fondamentali scoperte che aumenteranno la nostra comprensione sull'Universo - ha commentato Roberto Petronzio, presidente dell'INFN - Tuttavia, non posso nascondere che questa particolare attribuzione mi riempie di amarezza: Kobayashi e Maskawa hanno come unico merito la generalizzazione, per altro semplice, di un'idea centrale la cui paternità è da attribuire al fisico italiano Nicola Cabibbo che, in modo autonomo e pionieristico, ha compreso il meccanismo del fenomeno del mescolamento dei quark, poi facilmente generalizzato dai due fisici premiati.
Alla base del Nobel, tra le altre cose, c'è la matrice CKM di Kobayashi e Maskawa e dove la C si riferisce proprio a Cabibbo!
Comunque più avanti, nell'articolo su Repubblica, ecco cosa scrivono i redattori del quotidiano:
I loro studi sono considerati il primo mattone della teoria di riferimento della fisica delle particelle, ossia del cosiddetto Modello Standard che descrive tutte le particelle elementari finora note e tre delle quattro forze fondamentali (le interazioni forti, le elettromagnetiche e le deboli). Una teoria che è un vero e proprio pilastro della fisica delle particelle e che finora è stata quasi completamente confermata: manca all'appello soltanto una particella, il bosone di Higgs, che spiega l'esistenza della massa ed è indicato spesso come "la particella di Dio". Il bosone di Higgs potrebbe essere visto per la prima volta grazie al più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
E se il bosone di Higgs non venisse scoperto? E se questo fatto costringerebbe a cambiare qualcuno dei meccanismi teorici ad oggi noti, tra cui quello oggetto del Nobel? Cosa dovremmo fare? Ritirare il Nobel ai fisici cui è stato assegnato ieri?
Se i risultati sperimentali dell'LHC costringeranno a modificare alcuni dei fatti teorici finora dati per assodati (e secondo Hawking così sarà), assegnare il Nobel per le modifiche e non per l'idea originale potrebbe essere alla lunga una macchia in una istituzione illustre e benemerita.
Comunque godiamoci questo nuovo riconoscimento alla fisica, che poteva essere un po' più italiano.
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