La raccolta di racconti a fumetti di Baru, Buon Anno 2016, Buon Anno 2047 e Ballata irlandese, quest'ultima ispirata a Romeo e Giulietta di Shakespeare, esce per la Coconino con il titolo Noir e con un'introduzione scritta appositamente dall'autore. Considerando l'ambientazione delle storie, il titolo del volume non da la precisa collocazione tematica delle storie, pur se ne identifica un tratto comune: indipendentemente dall'epoca, i racconti sono sulla soglia di quel genere oggi troppo abusato detto noir.
I primi due racconti, che esplorano in chiave futuristica le conseguenze della ascesa di Le Pen sulla scena politica francese, e successivamente anche delle rivolte delle periferie francesi del 2005. Baru racconta di una città divisa, in cui i cittadini francesi sono separati, protetti in un certo senso da quelli non francesi o comunque non completamente francesi da muri e barricate. L'ispirazione sembra evidente e la memoria salta subito a L'anno del sole quieto di Wilson Tucker, in cui erano invece gli Stati Uniti a dover affrontare le barricate e la rivolta degli afroamericani esplosa incontrollata dopo decenni di razzismo diffuso e mai veramente sopito (in questo senso sono illuminanti i romanzi della serie di Hap e Leonard di Lansdale). Certo il tema degli scontri sociali, quando non lo si vuole affrontare con opere contemporanee, lo si demanda spesso con anche maggiore efficacia alla fantascienza: basti leggere ad esempio Morte dell'erba di John Christopher che anticipa, ambientando la vicenda in Gran Bretagna, la lotta per le risorse, lotta non già tra nazioni ma tra individui. In entrambi i casi dei romanzi citati, ciò che alla fine crolla è la fiducia sociale, la collaborazione tra individui, uno degli ingredienti fondamentali che hanno fatto dell'uomo una delle specie più efficaci e sviluppate del pianeta. La visione di Baru non si spinge così in profondità, accontentandosi di rappresentare i disagi sociali della società contemporanea (e quindi giustificando il Noir del titolo) attraverso la sua distorta evoluzione futura, dove le azioni più semplici diventano delle vere e proprie imprese in uno stato di polizia.
In un certo senso sulla stessa linea è Ballata irlandese: ambientata al periodo della tensione tra protestanti e cattolici nell'Irlanda del Nord, rappresenta da una parte la tensione bellica tra due gruppi religiosi così simili ma al tempo stesso così distanti e dall'altra la storia d'amore tra un cantante protestante e una ragazza cattolica, che per la sua conclusione alla fine rappresenta un raggio di speranza lanciato dall'autore per la conclusione felice della tensione irlandese. E alla fine, letta oggi, sembra quasi una bella previsione, che forse deve farci preoccupare sulle capacità profetiche di Baru: forse che i due Buon Anno non sono solo due belle storie?
Solo il futuro potrà dircelo, per intanto leggete un'opera ben disegnata e scritta ancora meglio.
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