Andiamo a leggerlo:
1) I sistemi finanziari contribuiscono in modo essenziale al buon funzionamento delle nostre economie e sono dunque un prerequisito necessario per la crescita di un alto livello di occupazione. Milioni di depositanti hanno affidato la loro ricchezza alle nostre istituzioni finanziarie. Le conseguenze della corrente crisi dei mercati finanziari mettono in pericolo il ruolo economico cruciale del sistema finanziario.
E già questo inizio dice tutto sulla posizione economica e politica dei governi europei: massimo rispetto verso il sistema e il modello attuali, senza critiche a esso, ma con interventi sullo stesso.
2) Dall'inizio della crisi, abbiamo agito per affrontare le sfide poste al nostro sistema finanziario: ci siamo impegnati a intraprendere azioni decisive e ad usare tutti gli strumenti disponibili per sostenere istituzioni rilevanti e prevenire il loro fallimento ed abbiamo agito efficacemente in diversi casi; abbiamo aumentato la trasparenza e rivelato l'esposizione delle banche; abbiamo aumentato la protezione di garanzia dei singoli depositi.
Sostegno, prevenzione, protezione da parte dei governi: il massimo per i finanzieri!
3) Ulteriore azione concertata è necessaria con urgenza considerati i persistenti problemi del finanziamento delle banche e il contagio dalla crisi finanziaria all'economia reale.
In effetti il problema delle banche è abbastanza complesso: il sistema economico e finanziario si fonda tanto, forse troppo sulle banche e sulla loro solidità. In effetti buona parte degli stati industrializzati e quasi tutti quelli in via di sviluppo sono finanziariamente in mano alle banche, che possono scegliere chi e come finanziare. Una crisi economica in un tale sistema potrebbe tranquillamente essere dovuta non solo alla sempre maggiore diminuzione delle risorse non rinnovabili e a uno sconsiderato sfruttamento di quelle rinnovabili, ma anche a giochi finanziari e politici degli stessi istituiti bancari, che per proteggere le loro posizioni di potere potrebbero spingere i governi mondiali a misure di sostegno e protezione.
E' troppo fantascientifica questa ipotesi da finanza casalinga? (o forse, semplicemente, leggo troppi invisibili!)
4) Confermiamo oggi il nostro impegno ad agire insieme in un modo decisivo e comprensibile per restituire la fiducia e il giusto funzionamento del sistema finanziario, con lo scopo di restituire appropriate ed efficienti condizioni di finanziamento per l'economia. In paralleo gli Stati Membri sono d'accordo per coordinare misure per affrontare le conseguenze della crisi finanziaria sull'economia reale, in linea con le conclusioni dell'Ecofin del 7 Ottobre. In particolare, vediamo con favore la decisione della Banca europea d'investimento di destinare 30 miliardi di euro a sostenere le piccole e medie imprese europee e il suo impegno a dispiegare la sua capacità per intervenire in progetti di infrastrutture.
Probabilmente il punto più condivisibile di tutto il documento, perché dimostra l'idea di procedere insieme verso un unico obiettivo. Quest'ultimo è opinabile, così come il modo per raggiungerlo.
5) Come membri dell'area dell'Euro, condividiamo una comune responsabilità e dobbiamo contribuire a un approccio europeo comune. Invitiamo i nostri partners europei ad adottare i seguenti principi in modo che l'Unione europea nel suo insieme possa agire unitariamente ed evitare che misure nazionali influiscano sul funzionamento in modo opposto [...]
E dopo questo, l'economia riparte (forse!).
A margine vi propongo un paio di post interessanti:
* Non sarà un nuovo '29
* Ho 30 anni, un master e non trovo lavoro
Grazie per la cortese attenzione. Ci vediamo su un altro pianeta (si spera ma ci credo poco!).
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