Era da più di un anno che non ascoltavo i Linkin Park. D'altra parte il suicidio di Chester Bennington era arrivato in un periodo difficile e forse è più che normale che solo dopo così tanto tempo sia riuscito a tornare all'ascolto di questo gruppo così incredibilmente innovativo. La loro innovazione, però, si sposa anche a una buona tecnica musicale, alla commistione di generi, all'uso sapiente di strumenti elettronici e a una struttura di base delle loro canzoni che ha decisamente un gusto matematico. In questo senso non potevo non apprezzare l'esame di Friedemann Findeisen dello stile dei Linkin Park:
Nessun commento:
Posta un commento