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Inizio allora immediatamente con la storia abbinata alle cards calcistiche con i personaggi Disney protagonisti:
Imparare l'arte del collezionismo
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La presenza di quest'ultimo assicura alla storia la presenza di alcune gag divertenti, ma nel complesso l'alter ego supereroistico di Paperoga risulta meno dannifero del solito. In effetti Marco Bosco realizza una storia investigativa con Paperinik e Paper Bat al posto dei classici Topolino e Pippo in cui l'indagine di partenza, la ricerca dell'origine del periodo sfortunato di Gastone, diventa rapidamente la ricerca dello scomparso fortunato cugino. Alla fine tutti i misteri vengono risolti e Gastone torna al suo stato originario, come lecito attendersi.
Infine i disegni di Marco Mazzarello risultano sufficientemente snelli e dinamici da rendere al meglio il ritmo e l'atmosfera della storia di Bosco.
Al ritmo del valzer
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A causa dell'ennesima malattia dovuta al troppo lavoro, Paperone decide di rifugiarsi nella fattoria di Nonna Papera, ma il furto di un carillon dalla fattoria porta lo zione insieme con il fido Paperino e l'inusuale presenza di Elvira Coot a caccia di un tesoro nascosto in una villa viennese. Il viaggio verso la capitale europea è dovuto al legame tra il carillon e il compositore Johann Strauss II, la cui più nota composizione è indubbiamente il valzer Il bel Danubio blu.
La caccia al tesoro riserva qualche gradita sorpresa rispetto al classico canovaccio, alcuni momenti d'azione e un finale tipicamente alla Stabile che riconsegna ai lettori uno sceneggiatore ritornato ai suoi standard usuali.
Il lavoro di Barbaro, invece, risulta in qualche modo intuibile: il tratto risulta particolarmente leggero e in alcuni punti quasi sfocato. Probabilmente il disegnatore, in ritardo sulla consegna, ha optato per un'inchiostrazione digitale che non è stata molto efficace nel rendere al meglio il tratto comunque elegante di Barbaro.
Di incisori e samurai
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Questi è un pittore e disegnatore vagabondo piuttosto famoso che spesso, facendosi trascinare dalla passione, travalica gli impegni presi con i clienti, disegnando un’intera parete in luogo di una semplice insegna per una locanda. Pippusai, su ordine dello shogun Basettonori, si mette in viaggio per ritrarre vedute e paesaggi da realizzare con la tecnica della xilografia.
Gagnor per rendere interessante il viaggio di Pippusai, gli fa incrociare la strada con alcuni loschi figuri, interpretati dai soliti Gambadilegno e Sgrinfa al soldo dello shogun criminale interpretato da Macchia Nera, e un samurai onesto e integerrimo, interpretato da Topolino. Lo sceneggiatore, però, oltre a saper gestire in un contesto poco esplorato i personaggi disneyani, riesce anche ad arricchire la storia di piccole informazioni artistiche e culturali, ora sottolineate dalle classiche didascalie, ora con scene costruite ad hoc.
A completare il tutto ci pensa Emilio Urbano, che affianca al sempre ottimo lavoro con i personaggi disneyani, una grande cura per la descrizione dei paesaggi attraversati da Pippusai nel suo viaggio, riuscendo anche a riprodurre alcune delle più famose illustrazioni e incisioni di Hokusai, prima fra tutte La grande onda del titolo.
Ultima chicca è lo snello approfondimento realizzato da Gabriella Valera a chiusura della storia, che arricchisce e stimola il lettore all’approfondimento.
Meno tre
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Con una colorazione monocromatica rossa che riprende gli albi di un tempo che fu l'avventura colpisce soprattutto per la ricchezza dei dettagli delle vignette, mentre l'atmosfera e il design richiamano alle prime strisce giornaliere di Mickey Mouse. Ancora una volta quel che si legge conferma quanto intuito settimana scorsa: il viaggio nel tempo sarà un elemento cardine fondamentale della vicenda.
E l'attesa non fa che aumentare!
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