Non è che non sarei riuscito a inventare un titolo migliore, ma volevo dare l'idea di quanto la situazione abbia stufato. Non tanto lo stato di quarantena applicato o la precauzione nella chiusura delle scuole, quanto la situazione di panico che ha svuotato supermercati e strade cittadine. Certo per contro questo ha reso Milano molto meno inquinata del solito, ma girando per la città a piedi, come ho fatto spesso negli ultimi tre giorni andando e tornando dall'Osservatorio, mi sono reso conto anche di quanto la situazione abbia inciso nel modo in cui le persone si rapportano una con l'altra. Una delle discussioni più frequenti, ad esempio, quelle sullo stato di salute, sono piene di precisazioni sul fatto che non è influenza, ma i sintomi influenzali sono dovuti ad altro. E la cosa rasenta il ridicolo, quasi come se in tutti noi ci fosse la paura dell'untore o dell'essere additati come untore. Nella città di Renzo e Lucia.
Scritto ciò, cercherò di riprendere con gli aggiornamenti soliti su questo blog, magari uno dei due ultimi giorni di febbraio potrebbero avere due post anziché uno, ma ovviamente ancora non lo posso sapere.
Visto che ci sono, un po' di link utili:
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