Stomachion

mercoledì 5 febbraio 2020

Legge superiore

Quando con Andrea Bramini iniziamo a preparare l'intervista per Giorgio Fontana, che stava iniziando la sua collaborazione con Topolino, mi ero ripromesso di recuperare e leggere i due romanzi dello scrittore usciti per Sellerio. Dopo averli letti, però, ho lasciato a decantare per diversi anni la recensione e nel frattempo l'uscita di Giustizia per tutti ha, in qualche modo, fornito la spinta conclusiva per rimetterci mano e chiudere un discorso che attendeva ormai da un po'.
Per legge superiore e Morte di un uomo felice sono, stringi stringi, due procedurali: Fontana, infatti, si concentra su Roberto Doni, sostituto procuratore di Milano, impegnato in due indagini che conducono il protagonista e con lui il lettore a riflettere sulla giustizia stessa e sul suo legame con la legge. Il processo di riflessione non è né scontato né banale, e in certi punti alcune riflessioni sono al limite dell'anarchia, visto che quel che i due romanzi mi hanno la sciato è la sensazione che più che il rispetto pedissequo della legge a dover essere recuperato dalla nostra società è il senso di giustizia. Come le ultime polemiche in materia hanno tristemente confermato.

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