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Tutti hanno diritto a una difesa
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Lo scrittore torna, anche se con l'attenzione dovuta per un fumetto disneyano, al genere che lo ha portato all'attenzione del pubblico dei lettori: il procedurale. I due romanzi (di cui spero di scrivere nei prossimi giorni) cui mi riferisco sono Per legge superiore e Morte di un uomo felice e hanno come tema proprio la giustizia, come fa be intuire il titolo della storia, che a sua volta riprende un vecchio film del 1979 diretto da Norman Jewison con, tra gli altri, Al Pacino nel ruolo del protagonista.
In questo caso la trama è abbastanza semplice: Fontana prova a rispondere all'annosa domanda su come mai i Bassotti riescono a tornare liberi piuttosto in fretta, quando non evadono. La risposta è Rose Nelson, la loro avvocatessa che li difende gratuitamente.
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L'Italia, come qualunque altro stato dove vige un codice di leggi più o meno democratico, è ricca di criminali che sfuggono grazie a cavilli, ma anche di innocenti ingiustamente detenuti o di carcerati che, per quanto colpevoli, subiscono abusi d'ufficio o vengono imprigionati con pene ben superiori al crimine commesso. Per cui ben venga una storia come Giustizia per tutti, animata come al solito in maniera ottima e precisa da Paolo Mottura.
L'economia di Zio Paperone
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Paperone, infatti, decide di aprire una nuova banca per avvicinarsi di più ai suoi concittadini. La sua idea, in un mondo in continua evoluzione, dove alcune banche offrono addirittura il servizio da fruttivendolo, mentre altre un servizio di attesa durante la fila, è quella di proporre una banca mobile, ovvero un furgoncino che si sposta per le vie della città mentre un suo sosia robotico valuta le richieste di prestito dei paperopolesi. Visto l'insuccesso dell'iniziativa, Paperone porta la banca in campagna, dando il via a quella che sembra essere una classica avventura di caccia al tesoro. La storia, ottima nel suo complesso anche grazie al tratto chiaro e preciso di Mangiatordi, presenta un paio di elementi interessanti cui vale la pena soffermarsi.
Innanzitutto vediamo come Qui, Quo, Qua, di fronte all'insuccesso della banca dello zione, iniziano una vera e propria ricerca di mercato, intervistando i passanti per capire perché, pur di fronte alla necessità di chiedere un prestito, non si rivolgono alla banca mobile di Paperone. Poi, nella parte introduttiva del numero, Sisti spende alcune vignette per spiegare cosa sia, nella realtà, il mobile banking propriamente detto, ovvero l'accesso al proprio conto tramite app. Infine la forse ovvia evoluzione dell'idea di Paperone, che però serve a Sisti per sottolineare il concetto più importante dietro la storia: nella transazione tra banca e cliente, non è solo quest'ultimo a essere importante, ma anche la reputazione della banca.
A spasso con Pluto
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In breve la storia racconta di come Pluto, durante una gita fuori porta con Topolino e Tip e Tap, si perda, finendo nei dintorni di Nelson Ville. I suoi padroni iniziano, allora, una ricerca del cane perduto. Panaro racconta, in parallelo, le vicende di Topolino e nipoti da un lato e quelle di Pluto dall'altro fino al più che ovvio ritrovamento finale. Ed è proprio il finale la parte più debole della storia: se da un lato il ritmo non è propriamente serrato, la conclusione della ricerca è forse un po' troppo frettolosa e il lettore, come spesso avviene in storie del genere, non ha il tempo di empatizzare con chi ha trovato e ospitato il Pluto fuggiasco. I disegni di Soldati, piacevoli come sempre, in questo caso si mostrano meno influenzati dalle influenze carpiane rispetto alle recenti storie paperopolesi.
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