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Questa carenza di informazioni, però, non mina la piacevolezza di leggere e, nel caso dei due iniziali, rileggere i racconti della raccolta. Il barile di Amontillado e Il cuore rivelatore, che già conoscevo facendo parte del mammut citato prima, sono due pezzi squisitamente noir, una discesa nella follia e nel cuore nero dell'essere umano. Non sono da meno neanche gli altri cinque racconti che costituiscono la sezione nera del libercolo, alcuni dei quali anche con alcune piccole influenze del fantastico, come Il ritratto ovale o Il gatto nero.
Indubbiamente bizzarro e in un suo modo folle persino divertente è il racconto di chiusura, Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma, in cui forse la bizzarria sta in una sorta di esperimento metaletterario leggermente nascosto. Il protagonista, infatti, a un certo punto viene canzonato, senza rendersene conto, dal direttore del manicomio in cui si trova ad alloggiare come ospite (non nel senso che è un pazzo, eh, ma per la pura curiosità di conoscere i metodi di un medico rinomato). A un certo punto, infatti, il direttore afferma che una volta al manicomio giunse un giovane stupido che non si accorse che le persone che vedeva libere di muoversi nel palazzo come se fossero sane di mente erano in realtà i pazzi. Che poi è proprio l'essenza del racconto: canzonare quei personaggi della (non così buona) letteratura che perdono di vista l'ovvio, mentre il lettore comprende benissimo la situazione e alla fine trova scontato ciò che legge. La differenza, in questo caso, è che Poe la condisce con una punta di piuttosto manifesta ironia.
Ultima chiosa al consiglio che l'editore rivolge al lettore nella quarta pagina: leggere la raccolta ascoltando Tales of mistery and imagination - Edgar Allan Poe del gruppo britannico di progressive rock The Alan Parsons Project, di cui vi vado subito a proporre The Cask of Amontillado:
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