
Veloce, forse troppo

Il vero e grosso difetto della storia, e alla fine anche della saga nel suo complesso, è però nel ritmo, decisamente eccessivo. L'idea di ottenere la collaborazione di Red Primorose/Kay K da parte di Paperino potrebbe anche essere buona, ma viene ottenuta in maniera eccessivamente rapida, come se il piano per "incastrarla" e così "costringerla" ad allearsi con DD fosse già preparato e non improvvisato come lascerebbe intendere la storia. Inoltre le operazioni di infitrazione delle due spie nella banca e nel canale televisivo di informazione gestiti da Actinia risultano eccessivamente rapidi e semplici, senza alcuna preparazione e di questi il piano di Paperino è quello più improvvisato e assurdo. Infine l'influenza di Rockerduck sull'Agenzia viene bellamente dimenticata, trascurando così uno degli elementi più interessanti introdotti da Faraci nella serie.
Nel complesso un'operazione superficiale, che sembra voler essere una parodia del genere spionistico senza però esserlo fino in fondo, e che vede come unica nota positiva gli ottimi disegni di Stefano Zanchi. Ora non ci resta che attendere speranzosi che il prossimo sceneggiatore di DD non sia Vitaliano.
Un salto a Marostica
Marostica è un comune veneto in provincia di Vicenza famoso per la partita a scacchi in costume realizzata nella Piazza del Castello o Piazza degli Scacchi.Questa partita viene giocata per la prima volta nel 1954 come rievocazione storica di un'analoga partita giocata nel 1454. A quel tempo il castellano di Marostica Taddeo Parisio non riesce a scegliere il futuro marito della figlia Lionora. Il buon Taddeo si trovava con due pretendenti, Rinaldo d'Angarano e Vieri da Vallonara, e così decise di dare la figlia in sposa a quello dei due che avrebbe vinto una partita a scacchi. Per complicare un po' la faccenda Parisio decise che la partita si sarebbe svolta in piazza e che i pezzi sarebbero stati interpretati da alcuni cittadini vestiti con dei costumi che dovevano richiamare i pezzi degli scacchi. Al perdente sarebbe, però, andata in moglie la figlia maggiore del castellano, Oldrada.
La sfida venne vinta da Vieri da Vallonara che nel testo di quella prima rievocazione storica, scritto dallo scenografo e regista bolognese Mario Mirko Vucetich, era innamorato, ricambiato, della bella Lionora, a differenza del suo avversario Rinaldo.

Con grande intelligenza, però, Massimo Valentini introduce un elemento di disturbo: uno dei rari errori di coordinate spaziotemporali realizzato da Marlin, che spedisce i due viaggiatori nel tempo lontano da Marostica. I due, così, devono intraprendere un viaggio verso la cittadina veneta e, a un certo punto, sono costretti a separarsi. Questo, però, non impedisce allo sceneggiatore, affiancato in questa occasione dall'ottimo Emilio Urbano, di scrivere una storia ricca di gag, peraltro concetrata sulle peripezie del solo Zapotec, intento a raggiungere Marostica.
Ovviamente il mistero non è stato svelato, ma in fondo la piacevolezza della storia non sta tanto nel finale, ma proprio nella piacevolezza delle gag ideate da Valentini.
Sulle orme dei pirati

Sarda gestisce in maniera magistrale non solo i personaggi, ma anche i riferimenti alle storie precedenti, sebbene la trama orizzontale non risulta asfissiante o di impedimento per gustarsi al meglio il singolo episodio. La trama, brillante e tutto sommato ancora una volta molto simile a uno dei capolavori di Sarda, Il pendolo di Ekol, viene poi visualizzata come gli altri due episodi da Marco Palazzi, nel complesso un'ottima scelta per questa Young Indiana.
Ci sarebbe da concludere con Il cappello fortunato di Corrado Mastantuono, ma non avendo gradito molto il sottotesto del soggetto della storia, preferisco evitare di aggiungere altro.
Nessun commento:
Posta un commento