Stomachion

sabato 18 gennaio 2020

Born Again

Si è conclusa, un paio di mesi fa, la ristampa integrale del Daredevil di Frank Miller. Giunto a bordo della rivista come disegnatore sul #158 per affiancare lo sceneggiatore Roger McKenzie, ne ha ben presto preso le redini complete, aggiungendo al cast un personaggio iconico come Elektra e trasformando Bullseye nel suo principale avversario. Quest'ultimo, peraltro, era stato creato appena tre anni prima dell'arrivo di Miller su Dare Devil: erano stati Marv Wolfman e John Romita sr. a crearlo sul #131. Altro personaggio che ha giocato un ruolo fondamentale nel Devil di Miller è stato Wilson Fisk, meglio noto come Kingpin, signore del crimine di New York che aveva iniziato la sua attività criminale sulle pagine di Amazing Spider-Man #50. Ed è proprio quest'ultimo a giocare un ruolo fondamentale in Born Again (o Rinascita), la saga con cui si è chiuso il contributo di Miller a Daredevil, anche se non al personaggio.
Decostruzioni
Originariamente uscita sui numeri #226-233 usciti nel 1986, Born Again fa parte di quel gruppo di storie che hanno ridefinito il supereroismo partendo da quella che critici migliori di me definiscono come decostruzione del personaggio. I massimi interpreti di questo movimento letterario-fumettistico, insieme a Miller, furono, abbastanza contemporaneamente, i due sceneggiatori britannici Alan Moore e Neil Gaiman. E', in questo senso, interessante osservare come delle tre opere principali di Miller dell'epoca, ben due furono realizzate non solo come sceneggiatore, ma anche affiancato dallo stesso disegnatore: David Mazzucchelli, che era all'epoca il disegnatore regolare di Daredevil, realizzò anche il Batman: Year One uscito l'anno successivo su Batman #404-407.
Sia il lavoro su Devil, sia quello su Batman avevano qualcosa in comune: le atmosfere noir e lo stile narrativo secco e diretto. D'altra parte la batmanizzazione di Devil ebbe una certa rilevanza proprio sotto Miller. E in Born Again le influenze della letteratura noir divennero ancora più manifeste. I dialoghi asciutti dei personaggi erano affiancati da didascalie che approfondivano i personaggi e i loro pensieri. Ad esempio un Matt Murdock in caduta libera era descritto da un lato in maniera trasandata e trascurata da Mazzucchelli in ambienti spesso sporchi e disordinati, e questo nonostante la linea chiara adottata dal disegnatore e l'inchiostrazione leggera, e dall'altro da didascalie in terza persona che sondavano i suoi pensieri e il livello di paranoia cui Kingpin lo aveva spinto, enfatizzato da comportamenti e battute al limite della follia.
Miller, così, ne distrugge l'essenza più intima, mostrando al lettore un personaggio completamente diverso rispetto a quello che aveva sconfitto Bullseye alla fine della sua precedente e lunga gestione del personaggio su Daredevil #191 nel 1983. Questa distruzione, però, è seguita da una ricostruzione, fatta dalla scoperta delle sue origini (ovvero la vera identità della madre), del nuovo rapporto con Karen Page, anch'essa mostrata nel suo punto più basso, e di un nuovo entusiasmo nei confronti della vita e della sua missione. D'altra parte la saga è fortemente cristologica, come sottolineato dalla copertina di Mazzucchelli per l'edizione in volume del 1987, ma anche da alcune immagini di forte impatto ispirate a capolavori dell'arte religiosa.
Miller, però, anticipa anche il tema della critica alla politica corrotta: Kingpin, infatti, riesce ad assoldare un militare pazzo utilizzando il potere del denaro nonostante i suoi interlocutori sappiano perfettamente che Fisk in realtà è il signore del crimine di New York. Inoltre è evidente anche il modo in cui il criminale/finanziere riesce a distorcere la visione patriottica del soldato ai suoi scopi, mentre la presenza di Capitan America, simbolo patriottico per eccellenza, permette a Miller di aggiungere un'enfasi positiva sul patriottismo sano e onesto che non nasconde nulla ai cittadini a discapito della presunta e superficiale critica al militarismo, che si potrebbe leggere nella guerriglia urbana scatenata dal soldato folle.
Ad ogni modo Born Again è, indubbiamente, una pietra miliare per il personaggio e per il fumetto supereroistico: la narrazione a più voci, l'alternanza tra prima e terza persona, la costruzione della pagina dinamica di Mazzucchelli, ora fatta riempiendo la pagina di vignette, ora fatta di poche vignette, spesso montate come un racconto illustrato con il testo messo di lato, fino all'essenza ultima della splash page, tutto questo fa di Born Again un esempio di fumetto d'autore all'interno del più ampio fumetto popolare.

Nessun commento:

Posta un commento