Stomachion

sabato 8 febbraio 2020

Il fantasy di Jean-Luc Istin: Elfi

Come scritto settimana scorsa, il progetto fantasy ideato da Jean-Luc Istin e Nicolas Jarry è un affresco complesso che, oltre alla serie principale, Elfi, si avvale di altre due serie collaterali, Nani e Orchi e Goblin. Visto che quest'ultimo serial non è ancora giunto in Italia, passo ad esaminare gli ultimi due volumi della storia principale, il 5 e il 6, che raccolgono i volumi originali che vanno dall'11 al 15. Prima, però, una introduzione generale alla struttura della serie.
Un mondo di Elfi
La struttura di Elfi è al tempo stesso semplice e complessa. La storia si sviluppa attraverso una narrazione parallela che si concentra su un personaggio principale per albo circondato da una serie di altri di contorno, più o meno ricorrenti, più o meno importanti nell'economia della storia. Gli albi, a loro volta, si sviluppano in gruppi di cinque e ogni albo del gruppo si concentra su una delle cinque principali "razze" di elfi presenti nel mondo ideato da Istin: efli blu, elfi silvani, elfi bianchi, mezzelfi ed elfi neri.
Mentre il primo gruppo di cinque è servito per presentare i personaggi e fornire un contesto socio-economico al mondo di Elfi, il secondo gruppo entra nel vivo della storia che Istin, Jarry e i loro collaboratori hanno intenzione di narrare. Una strega dal passato, l'elfa nera Lah'saa, ritorna dalla prigione magica in cui i suoi resti e la sua anima erano stati rinchiusi dopo la sua sconfitta avvenuta eoni prima. La sua sete di potere e il suo desiderio di vendetta sono ciò che la spingono a creare un esercito apparentemente imbattibile: zombie o ghoul, per utilizzare il termine scelto da Istin e Jarry. La seconda cinquina ha visto l'avanzare inesorabile dell'elfa nera che, alla fine del sesto albo originale, l'inizio del terzo volume italiano, aveva preso possesso del corpo di Lanawyn, l'elfa blu che ha il potere di controllare la gemma delle acque.
Nel mondo degli Elfi esistono alcune gemme di potere, un po' come le gemme dell'infinito di marvelliana memoria, che permettono, a chi viene scelto dalla gemma, di controllare l'elemento corrispondente. Il piano di Lah'saa è abbastanza evidente sin dal suo primo comparire, e poi diventa esplicito con il proseguire della vicenda: radunare nelle sue mani il potere di tutte le gemme.
Sull'orlo della distruzione
Ciascuno degli albi che costituiscono un unico gruppo presentano una narrazione un po' in parallelo un po' in continuity uno con l'altro. In particolare il gruppo presentato nei volumi 5 e 6 dell'edizione italiana vedono l'inesorabile avanzare dell'armata di Lah'saa fino alla conquista dell'inespugnabile rocca di Kastenroc in una sfida dal gusto definitivo che sembra ribaltare completamente il fantasy volendo far ripartire il genere dalla sfida delle Tre torri de Il Signore degli Anelli invertendo l'esito del confronto: è il male a vincere. I quattro episodi successivi, in cui l'avanzare dell'elfa nera si fa quasi inarrestabile, oscillano tra grandi sconfitte e piccole vittorie. Gli autori ora concedono il controllo di una delle gemme a un elfo, oppure permettono a un intero popolo di salvarsi, o concedono una preziosa informazione su come riportare indietro le persone trasformate in ghoul, ma nel frattempo Lah'saa prepara il terreno per il suo piccolo "cavallo di Troia".
Le storie, per lo più narrate in prima persona, sono al tempo stesso intrecciate una con l'altra ma anche intrecciate con la linea principale corrispondente al popolo o al personaggio protagonista dell'albo. Mentre Istin e Jarry si occupano delle due linee dedicate a elfi blu e silvani, Olivier Peru, Eric Corbeyran e Marc Hadrien si occupano delle altre tre storie riuscendo a mantenere uno stile narrativo in linea con quello dei due sceneggiatori principali.
A differenza di Nani, i disegni delle cinque linee narrative sono stilisticamente differenti e ben distinguibili. Per elfi blu e silvani viene adottato uno stile molto realistico, assegnato rispettivamente a Kyko Duarte e Gianluca Maconi. I loro compiti sono, però, molto differenti, dovendo il primo rappresentare uno dei momenti più bassi nella resistenza contro l'elfa nera, mentre il primo forse il primo vero momento di speranza. Il quinto volume italiano viene completato dall'ottima prova di Stéphane Bileau, preciso e dettagliato e molto ben supportato dai colori di Luca Merli, che adotta una scelta soprattutto dettata per enfatizzare le emozioni delle scene.
Nel sesto volume ci sono, invece, i due nuovi arrivi nel progetto, Bojan Vukic, tra tutti quello con l'inchiostrazione più "sporca" e marcata, e Augustin Popescu che ha l'ingrato compito di prendere il posto dell'ottima Ma Yi. Effettivamente, così come Vukic, anche Popescu presenta un tratto da esordiente, tipico di quei disegnatori amatoriali che iniziano a distribuire i loro albetti stampati in qualche copisteria e fortemente influenzati dai disegni dei manga. Anche in questo caso, però, vengono in aiuto i colori di Olivier Héban, che cercano di mantenere la tridimensionalità degli episodi disegnati da Ma Yi.
Nel complesso Elfi, fino a qui, è risultato un ottimo progetto in grado di bilanciare tra la narrazione interna tra le varie sottotrame e quella orizzontale comune a tutti gli albi della serie. Anche la parte grafica, nel complesso molto ben curata in ogni suo aspetto, dai disegni alle colorazioni, risulta in linea con le aspettative del lettore amante del genere.

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