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Quando il meglio sta nel prologo
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Andiamo ai contenuti: come anticipato nel titoletto, il prologo, a conti fatti, è risultato qualitativamente migliore. L'accoppiata Chantal Pericoli-Ciro Cangialosi è risultata molto più efficace grazie ai toni e allo stile alla Ridi Topolino adottati. Pesce e Mazzarello, invece, realizzano una storia più classica che, però, non mi è sembrata completamente convincente. D'altra parte gli elementi di base così come erano stati posti da Stefano Ambrosio non mi avevano conquistato già nella prima saga. Donald Quest, come Wizards of Mickey, utilizzava elementi presi dal mondo dei giochi di carte collezionabili per variare un po' sui classici canoni del genere fantasy, che in realtà funzionano abbastanza bene e forse, come hanno mostrato molte saghe uscite su Topolino in questi anni, sarebbe stato più giusto puntare sui personaggi. In questo senso il Topolino di Donald Quest emergeva con una forza molto maggiore rispetto al protagonista della saga, Paperino, che sostanzialmente continua a restare lo stesso Paperino di sempre.
L'arrivo, da non si sa dove, del Mago Basilisco a Feudarnia, come abbastanza scontato, porta un nuovo nemico, che però non sembra particolarmente inquietante, né particolarmente ridicolo. Ed è proprio questo il problema di The rock of fire: non riesce a essere né epica né ridicola o divertente come era il suo stesso prologo. Lo stesso Mazzarello, che in altre occasioni si è rivelato un'ottima scelta, non sembra al suo meglio. Certo c'è da dire che neanche durante la prima Donald Quest gli altri disegnatori sono riusciti a rendere con la stessa efficacia costumi e ambientazioni ideate da Freccero. Nel complesso una storia dimenticabile.
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Pubblicità filantropica
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La storia di Mastantuono, come al solito divertente, oltre alla filantropia interessata di Paperone e Rockerduck, presenta altri due temi interessanti: l'avventura esotica, che prende all'incirca un terzo della storia, e che costituisce buona parte dei migliori reportage giornalistici prodotti ogni anni, e la deontologia professionale. E' in particolare su quest'ultima che si concentra la parte finale della storia, fornendo al lettore uno spunto di riflessione importante per la valutazione del lavoro giornalistico, ma non solo.
In viaggio con Paperoga
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Sono questi gli elementi della divertente Il miele acrobatico che rimette insieme la coppia Bruno Sarda-Marco Palazzi che ha intrattenuto i lettori nelle 6 settimane precedenti con gli episodi di Young Indiana. Ancora una volta il duo confeziona una storia fresca e divertente, pur contenendo elementi classici come la tipicamente barksiana (o ciminiana) popolazione nascosta tra monti irraggiungibili. L'elemento di originalità su questa struttura è, ovviamente, l'inserimento di un personaggio come Paperoga, che rende imprevedibile l'esito della spedizione. E il finale non disattende questa... prevedibilità!
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