Stomachion

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mercoledì 3 settembre 2025

La gatta ci ha messo lo zampino

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Continua il recupero in Italia dei dodici misteri della gatta di Dolores Hitchens con il terzo romanzo della serie, La gatta ci ha messo lo zampino. La settantennte Miss Rachel Murdock e la sua gatta Samantha vengono coinvolte in un altro caso di omicidio, questa volta per dare una mano alla nipote di una sua vecchia amica e compagna di studi. La stiruazione sembra complicata proprio come nel secondo romanzo della serie, anche a causa di un altrettanto vasto numero di personaggi coinvolti, tutti con personalità abbastanza spiccate e motivazioni tutte da scoprire, ma vede anche una storia d'amore tormentata, che in qualche modo richiama (in piccolo) Il fantasma dell'opera. Tra l'altro la Hitchens fa di tutto per depistare non solo la sua protagonista, e il tenente Mayhew che entra in scena più o meno a metà romanzo, ma anche il lettore stesso. Da un lato il romanzo è costruito per far puntare l'attenzione su un personaggio specifico, che quindi diventa il naturale sospettato principale. Dall'altro, però, vengono raccontati diversi comportamenti equivoci da parte degli altri protagonisti, ma nonostante questo la scrittrice aveva posto un paio di allusioni che in effetti mi avevano fatto riflettere sul quello specifico personaggio che poi si era rivelato il colpevole della storia. Ancora una volta Samantha ha svolto un ruolo decisivo, anche se minore rispetto ai due romanzi precedenti, ma nel complesso si è rivelato una lettura divertente, stimolante e appassionante, sempre perfetta per il periodo estivo.

lunedì 18 novembre 2024

La gatta ha dato l'allarme

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Prosegue la serie de I misteri della gatta di Dolores Hitchens edita da Sellerio. Con La gatta ha dato l'allarme, secondo romanzo della serie, ritroviamo Rachel Murdock, il tenente Mayhew e, soprattutto, la gatta Samantha, che ancora una volta gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione della vicenda.
Samantha, però, e spero non si offenda, è solo il filo rosso della serie, che si regge essenzialmente su Miss Murdock, convinta, come ci ricorda la scrittrice all'inizio del romanzo, che la risoluzione degli omicidi dovrebbe essere lasciata alla gente comune. Non è che Mahyew faccia la comparsa, ma indubbiamente Miss Murdock, come già nel romanzo precedente, ha la possibilità, nel suo ruolo non istituzionale, di muoversi con più libertà e ottenere confidenze che a un poliziotto non verrebbero mai fatte. E queste caratteristiche diventano quanto mai essenziali per la risoluzione dell'intricata vicenda, costellata da due omicidi e che coinvolge un piccolo quartiere costituito da tre famiglie distinte, legate una all'altra in maniera indissolubile.
La risoluzione del mistero, ovviamente, implicherà la comprensione, da parte della coppia Murdock-Mayhew, di questi legami, che un po' alla volta andranno a delineare un quadro non esattamente edificante.

mercoledì 28 agosto 2024

La gatta ha visto tutto

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Un vecchia signora. Una gatta curiosa (quella del titolo). Una nipote scapestrata. Un uomo misterioso. Un poliziotto un po' goffo. Una giovane donna figlia di un uomo misterioso (forse lo stesso di prima?). La scontrosa padrona di un residence un po' fatiscente e decisamente poco curato. Questi i personaggi e il luogo in cui si svolge il brillante giallo investigativo di Dolores Hitchens, primo romanzo della serie con protagoniste Miss Rachel Murdock, appassionata di gialli e investigazioni, e Samantha, la sua gatta curiosa.
Il romanzo, una lettura veloce e leggera, costituisce anche un interessante enigma per il lettore, anche se la sua risoluzione è in qualche modo subordinata proprio allo sviluppo del modus investigativo di Miss Rachel, da confrotarsi con quello dell'investigatore, più formale e, per questo, un po' meno efficace. Il finale ad alta tensione, poi, completa il tutto: un romanzo intrigante, stimolamte e ottimo per le serate estive (d'altra parte è ambientato in una località balneare!).

martedì 25 gennaio 2022

L'invincibile

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Dopo Ritorno dall'Universo arriva il turno anche de L'invincibile, altro capolavoro di Stanislaw Lem. Nonostante abbia apparentemente un messaggio politico meno evidente, il romanzo, scritto tra il 1962 e il 1963 e pubblicato nel 1964, è altrettanto ricco di spunti interessanti. Il fatto, poi, che sia ambientato nello spazio, in particolare su un pianeta extrasolare, lo rende ancora più interessante, almeno al livello di Solaris, per intenderci.
Veniamo, prima di tutto, alla trama. Ci troviamo in una delle tante stelle che popolano la costellazione della Lira. Probabilmente intorno a una nana rossa o comunque a una stella che nel diagramma energetico si trova poco sopra a una nana rossa. Il pianeta che ospita l'intera vicenda è Regis III, una landa desertica su cui sono state perse le traccie dell'incrociatore stellare terreste Condor. Per investigare sul suo destino viene mandata L'Invincibile, nave spaziale della stessa classe guidata dall'astrogatore Horpach e dal suo secondo ufficiale Rohan, vero protagonista umano del romanzo. In effetti anche Horpach ha una sua importanza nella vicenda, che va oltre il suo ruolo di comando, ma non è evidente fino a quasi la conclusione della storia.

giovedì 4 novembre 2021

Ritorno dall'universo

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Come in Ritorno al domani di Ron Hubbard, anche Ritorno dall'universo gioca sul paradosso dei gemelli. Stanislaw Lem, però, usa il paradosso come espediente narrativo per raccontare un'utopia, o una distopia, dipende dal punto di vista con cui si guarda alla vicenda.
Dopo un viaggio durato 10 anni per lui e 127 per la Terra, Hal Bregg torna a casa insieme con ciò che resta del suo equipaggio. La sua astronave è stata diretta verso Fomalhault, stella nella costellazione del Pesce Australe. Al suo ritorno Hal trova un pianeta profondamente cambiato, in cui la società ha spento qualunque istinto di violenza nell'essere umano.
Sta qui il duplice modo di vedere Ritorno dall'universo: è indubbiamente un'utopia, poiché viene descritta una società in qualche modo ideale, dove la violenza e la guerra sono state cancellate perché in fondo non risultavano più in alcun modo necessarie; dall'altro è una distopia, un po' per come è iniziata, un po' perché dal punto di vista di Hal il genere umano, lasciandosi alle spalle i suoi istinti violenti, si è anche lasciato alle spalle altri aspetti positivi del proprio carattere, prima fra tutti la spinta creativa. E non è un caso come a notare tutto ciò sia un occhio "esterno" come quello di Hal: è molto difficile capire cosa hai perso, quando questo qualcosa non lo hai mai incontrato.

mercoledì 5 febbraio 2020

Legge superiore

Quando con Andrea Bramini iniziamo a preparare l'intervista per Giorgio Fontana, che stava iniziando la sua collaborazione con Topolino, mi ero ripromesso di recuperare e leggere i due romanzi dello scrittore usciti per Sellerio. Dopo averli letti, però, ho lasciato a decantare per diversi anni la recensione e nel frattempo l'uscita di Giustizia per tutti ha, in qualche modo, fornito la spinta conclusiva per rimetterci mano e chiudere un discorso che attendeva ormai da un po'.
Per legge superiore e Morte di un uomo felice sono, stringi stringi, due procedurali: Fontana, infatti, si concentra su Roberto Doni, sostituto procuratore di Milano, impegnato in due indagini che conducono il protagonista e con lui il lettore a riflettere sulla giustizia stessa e sul suo legame con la legge. Il processo di riflessione non è né scontato né banale, e in certi punti alcune riflessioni sono al limite dell'anarchia, visto che quel che i due romanzi mi hanno la sciato è la sensazione che più che il rispetto pedissequo della legge a dover essere recuperato dalla nostra società è il senso di giustizia. Come le ultime polemiche in materia hanno tristemente confermato.

lunedì 17 dicembre 2018

Giochi da pavimento

Nel 2000 la Sellerio ha dato alle stampe una piccola edizione italiana del famoso Floor Games di Herbert George Wells, lo stesso autore de La macchina del tempo e La guerra dei mondi. E' un gran bel libro, che in lingua originale è liberamente disponibile sul Project Gutenberg insieme con il successivo War Games. Contiene delle proposte interessanti e alternative non solo per il nostro mondo moderno, ma anche per l'epoca, grazie all'inventiva di Wells, che propone al lettore l'uso di giochi e giocattoli in legno, con tanto di regole e costruzione dei mondi: tutti ingredienti che oggi si ritrovano in molti videogiochi di genere.
La lettura del librettino è, dunque, altamente consigliata, anche visto il periodo, e potete inoltre trovare un'edizione corredata dalle immagini su archive.org. Un'altra edizione elettronica, in pdf, è quella rilasciata dalla Penn State University.
Buona lettura e, soprattutto, buoni giochi!

martedì 28 agosto 2018

Barbagrigia

Alla domanda su ciò che accadrebbe all'ecosistema planetario subito dopo la nostra scomparsa più spesso sostituiamo la domanda su come ci estingueremo. Nella versione più positiva, attenderemo la fine stessa dell'universo dopo aver colonizzato gli altri corpi celesti abitabili del Sistema Solare e di altri sistemi stellari più o meno lontani. La versione più realistica, invece, ritiene che sarà difficile per il genere umano superare le divergenze tra gli stati-nazione necessari per avere una visione unitaria e comune del futuro. Così l'estinzione della razza umana avverrebbe ad opera del Sole, sempre che non intervengano fatti cui non riusciremmo a porre rimedio, come un cambiamento climatico tale da costringere gli uomini a un progressivo ritiro verso i poli, come avviene ne Il mondo sommerso di Ballard, o a causa di una progressiva diminuzione delle risorse a disposizione o, peggio ancora, da un evento astronomico che ha mutato le condizioni di vita sulla Terra.
Proprio quest'ultimo genere di apocalisse è quella alla base di Barbagrigia di Brian Aldiss: in un lontano futuro un esperimento nucleare ha distrutto le fasce di Van Allen consentendo alle radiazioni cosmiche di colpire indisturbate la superficie del pianeta, rendendo così il genere umano sterile. Il protagonista, il quarantenne Algernon Timberlane, a causa dell'invasione di ermellini nel villaggio inglese di Sparcot, inizia una peregrinazione in un mondo dove la natura sta prendendo il sopravvento insieme con la moglie Martha.
La società umana che i coniugi Timberlane, ormai tra i più giovani sul pianeta, incontrano nel loro peregrinare è sconfortata, autodistruttiva, violenta quasi come un ultimo rigurgito di orgoglio, preda di superstizioni e alla ricerca di una speranza rappresentata da un ipotetico bambino nato chissà dove e venerato come una divinità per il semplice fatto di poter esistere.
In effetti il romanzo è intriso di una tristezza e di una disperazione profonde e il messaggio di speranza rappresentato dalla possibilità che da qualche parte una donna sia riuscita a procreare rappresenta quella stessa speranza che aveva Aldiss di rivedere i figli dopo il divorzio dalla sua prima moglie. Inevitabilmente la sua condizione morale ha influenzato la stesura di un libro che forse senza tale condizione non avrebbe avuto quella vivida forza disperata che invece possiede.

lunedì 9 luglio 2018

Compagno Hasek

Jaroslav Hasek nel romanzo Compagno Hasek, comandante della città di Bugul'mà, non ha solo raccontato una vicenda a lui realmente accaduta, ma ha anche scritto un libro veloce, divertente, intelligente e di critica dall'interno del bolscevismo. Il breve romanzo racconta, infatti, del periodo che Hasek passo in Russia nel 1918 come soldato dopo aver disertato dal suo esercito. Lo scrittore, infatti, era nato a Praga, all'epoca in Boemia, uno dei territori dell'impero austro-ungarico.
Nel giugno del 1916 venne reclutato per unirsi come volontario alla Brigata Cecoslovacca che combatteva per gli austriaci. Presso tale Brigata ebbe compiti di impiegato, giornalista, agente di reclutamento fino al febbraio del 1918. A marzo di quell'anno la Brigata intraprese un viaggio per unirsi al Fronte Occidentale: Hasek, però, non era d'accordo con questa scelta, decidendo così di passare tra i bolscevichi cechi e russi. Dall'ottobre del 1918 entrò nell'Armata Rossa, lavorando sempre come reclutatore e scrittore di propaganda.
Da questa esperienza, come scritto, nasce il breve romanzo (o racconto lungo) narrato con ritmo veloce e piglio umoristico Compagno Hasek, comandante della città di Bugul'mà.

mercoledì 22 aprile 2009

Il ladro di merendine

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Una vicenda bella e delicata quella di Francois, il bambino che verrà poi adottato da Montalbano e dalla fidanzata Livia; un libro molto più bello del già molto bello omonimo episodio televisivo: la genuinità della Sicilia di Andrea Camilleri, il rapporto che lo scrittore ha con i suoi personaggi, i protagonisti del commissariato di Vigata, l'odore del mare e il suono delle onde sulla spiaggia, tutto questo è nella saga di Montalbano, e lo si trova anche in questa intricata vicenda, una delle prime avventure del buon Montalbano.

martedì 18 novembre 2008

La morte di un cavallo

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Inizia così La pista di sabbia, tra l'altro la terza delle quattro avventure diventate film per la tv in quest'ultima stagione autunno-inverno. Rispetto ai precedenti, in particolare a Le ali della sfinge, la differenza tra il prodotto televisivo e il romanzo è abissale: mancano molti approfondimenti dei personaggi che Andrea Camilleri, con grande maestria teatrale, riesce a rendere con poche battute e con dialoghi brillanti e divertenti, e la stessa atmosfera generale non rende quella del romanzo originale. C'è poi da aggiungere che, nel complesso, pur restando un prodotto ben confezionato, La morte del cavallo (il film), resta comunque al di sotto della media decisamente molto alta cui la serie ci aveva abituati.
Tornando al romanzo: è una classica indagine camilleriana, condita dal secondo tradimento del commissario alla storica fidanzata, Livia (e nel giorno dell'80.mo compleanno di Topolino, la citazione ci sta tutta!), che inizia da un cavallo morto ritrovato sulla spiaggia di fronte a Marinella per finire con una storia sporca e brutta di bassezze umane.
Un buon Montalbano, un buon Camilleri, che a tratti ricorda, per la lunghezza dei dialoghi senza descrizioni, La concessione del telefono.

martedì 19 agosto 2008

Cose scritte e cose dette

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Si sa, la calunnia è un venticello che cresce, cresce e alla fine porta guai a chi la subisce. Filippo "Pippo" Genuardi, protagonista de La concessione del telefono di un Andrea Camilleri in grandissima forma, sul finire del XIX secolo, fa richiesta per una concessione telefonica a uso personale che colleghi la sua segheria con la casa del suocero. Purtroppo per lui Genuardi fa la richiesta alla persona sbagliata: il Prefetto di Montelusa, il dottor Marascianno. Ad aggravare la situazione (il Marascianno è mentalmente instabile), sbaglia il nome del Prefetto, che diventa Parascianno: ciò non fa altro che alimentare la paranoia del Prefetto che si convince che il povero Genuardi, politicamente ignorante, sia un pericoloso sobillatore. Tale convinzione aumenta dopo le superficiali indagini dei carabinieri, mentre la pubblica sicurezza (la polizia) cerca in tutti i modi di evitare problemi a un innocente.
Nel frattempo Genuardi, intenzionato a tutti i costi a ottenere la concessione, non esita prima a chiedere aiuto a un vecchio amico, quindi a tradirlo per un mafioso quando l'aiuto del suo amico non si rivela sufficiente. Alla fine Genuardi si trova preso, quasi ignaro, tra carabinieri e prefetto da un lato, e la mafia dall'altro, il tutto tra gag e situazioni assurde, fino all'incredibile finale.
Tecnicamente il romanzo è quanto di più originale sia uscito in questi anni: alternando capitoli con lo scambio epistolare tra i protagonisti a capitoli di soli dialoghi senza alcuna descrizione, Camilleri costruisce un passo dopo l'altro una vicenda interessante e divertente, il tutto senza dimenticare il suo amato dialetto siciliano. I dialoghi, molto teatrali, sono poi così vividi e intensi che non hanno veramente bisogno di alcuna descrizione: un piccolo capolavoro che non può mancare nella libreria di nessun amante di Camilleri (e non solo!).

martedì 1 luglio 2008

La vampa d'agosto

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Romanzo perfetto per questo caldo periodo estivo di fine giugno.
Il commissario Montalbano soffre il caldo. Tutto Vigata soffre il caldo. E in questa gran calura viene scoperto un cadavere nel piano abusivo di una villetta affittata da una coppia di amici di Livia, l'eterna fidanzata del commissario. E ovviamente Montalbano indaga.
Questo La vampa d'agosto non è solo un gioco enigmistico, una sfida tra Montalbano (e con lui i lettori) e l'assassino, ma anche un mezzo per Andrea Camilleri di mettere in discussione il suo personaggio, per insinuargli i dubbi sulla sua efficienza, sulla sua età.

martedì 1 aprile 2008

Il cane di terracotta

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Il cane di terracotta è uno dei romanzi di Andrea Camilleri più belli che ho letto finora. E' infatti un intreccio tra l'indagine "antica" di due giovani trovati abbracciati dopo 50 anni, i corpi ormai decomposti, e quella "moderna", di un traffico di armi. E come nella vita reale, mentre i misteri della prima indagine vengono risolti, i mafiosi alla fine non vengono presi.
Un bel romanzo, una bella lettura consigliata.