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Ubik, che nel romanzo è il nome di una specie di spray in grado di fare qualunque cosa, diventa allo stesso tempo il simbolo del divino, ma anche il simbolo della cultura consumistica, che nel mondo di Joe Chip è portata all'estremo, visto che bisogna pagare anche per aprire la porta della propria casa. E quindi è anche una precognizione dell'importanza che la nostra società avrebbe dato a questi simboli consumistici.
Il romanzo di Philip Dick, alla fine, non è tanto l'ennesima ricerca sul cosa voglia dire essere umani, ma piuttosto un romanzo sulla vita e sulla morte, sull'illusorietà della realtà e su quanto, in fondo, sia facile costruire un dio all'interno di un mondo, fittizio o reale che sia.
Alla fine Ubik si rivela un romanzo visionario, il cui finale sembra molto simile a quello di Inception di Christopher Nolan, un film che a suo modo è molto dickiano.
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