Il motore di Scholarpedia è lo stesso della Wiki, e ogni articolo può essere scritto a più mani, solo che a differenza della Wiki gli utenti sono ricercatori che hanno anche avuto la bella idea di introdurre un sistema di referaggio delle voci prima della loro pubblicazione. Questo ha avuto come risultato accessorio, a mio giudizio anche gradito, quello di avere assegnato un codice doi, quello che viene assegnato a tutti gli articoli scientifici specialistici, ovvero gli articoli che gli autori pubblicano su Scholarpedia sono paragonabili (o quasi) a quelli di una ricerca originale, anche se sono sostanzialmente articoli di rassegna (delle review) e per di più sono completamente gratuiti e scaricabili sia separatamente sia in blocco (vengono infatti raccolti come per un qualsiasi journal). Ovviamente vengono via via aggiornati (e gli aggiornamenti vengono approvati con lo stesso procedimento).
Senza entrare a gamba tesa nella polemica che sta montando nel mondo anglosassone, riportata molto bene da Peppe, mi piacerebbe, in realtà e da buon italiano, proporre uno dei più classici contropiede e proporre quello che potrebbe essere un reale open access, definito in questo modo: una Scholarpedia per ricerca originale!
L'idea sarebbe quella di realizzare quindi una wiki, con obbligo di iscrizione per proporre gli articoli; dietro un comitato editoriale di disciplina che approva, anche usando referee esterni, la pubblicazione dell'articolo stesso (ovviamente i componenti del comitato editoriale, se vogliono pubblicare, devono sottoporsi allo stesso procedimento). Per rendere, poi, il processo di referaggio trasparente si può realizzare una pubblicazione pubblica dell'articolo con due codici differenti, uno che lo identifica come preprint e un'altro come articolo vero e proprio. L'idea è un po' vaga, me ne rendo conto, va raffinata (ad esempio il sistema di pagamento dei server: lo si potrebbe sostenere con una sorta di raccolta fondi pubblica, come per Wikipedia, o con il sistema di pay with a tweet per il download dei pdf), magari è un po' ingenua (però se ci sono riusciti quelli di Scholarpedia!), ma potrebbe anche essere il caso di discuterne, iniziare a farla circolare in giro, a maggior ragione ora che Peppe sarà in alla Blogfest 2011 a parlare di open access per conto di Wikimedia Italia.
P.S.: a proposito di Blogfest, Amedeo è nominato per la categoria dei blog tecnico-divulgativi. Per votarlo c'è, come al solito, l'apposita scheda. Dategli un'occhiata e, se decidete di votare, votatelo!
P.P.S.: l'immagine è stata realizzata con LogoMaker.