E ora via alla lettura!
Le leggi fisiche del mondo reale si applicano in maniera molto approssimativa nel mondo dei fumetti. Spiaccicarsi, rimbalzare, colpirsi in scontri terribili ma innocui sono eventi comuni nelle strip, almeno a cominciare dalle mattonate tirate da Ignatz a Krazy Kat, sulla scia delle frenetiche sequenze delle comiche del cinema muto. Per questo motivo è davvero sorprendente, e anche divertente dal punto di osservazione di un fisico, che un artista dei fumetti riveli una costante attenzione a costruire le sue gag collocandole in un contesto fisico apprezzabilmente coerente.
Racconteremo le nostre sensazioni esplorando il mondo fisico di Don Rosa, sia nel viaggio nel mondo microscopico, in Zio Paperone: L'incerdibile avaro minuaturizzato, sia nel Sistema Solare in Zio Paperone: L'attacco delle orribili creature spaziali, entrambi temi che sembrano inevitabili nella carriera di un autore di fantascienza.
Dopo aver presentato alcune divertentissime gag ispirate al teletrasporto in Zio Paperone "su un piatto d'argento" approderemo infine nel territorio della Fisica Straordinaria in vigore in due storie di straordinaria originalità creativa: Paperino in Tempo rubato e Zio Paperone: Una questione di estrema gravità.
Nel mondo microscopico
La macchina riduttrice che appare in Zio Paperone: L'incredibile avaro miniaturizzato è una esplicita citazione della macchina di Carl Barks in Zio Paperone e il riduttore atomico, ma quella trovata dai paperi nella soffitta di Zio Paperone è difettosa, e il processo di rimpicciolimento, una volta avviato, procede indefinitamente.
Mentre nella storia di Carl Barks la riduzione delle dimensioni causa un repentino ribaltamento del ruolo cacciatore/preda trale formiche e i paperi, che sono salvati solo dal tempestivo intervento di Archimede Pitagorico, nella storia di Don Rosa, oltre alla scoperta di nuovi pericoli in un mondo sempre più piccolo, la prospettiva di una riduzione continua e incontrollabile accresce la tensione tavola dopo tavola. Zio Paperone e Paperino lottano a ogni livello, saltellando sulle monete del deposito come sui sassi di un ruscello, finché i vuoti tra di esse non le fa apparire come pareti scivolose di immense voragini, o scacciano un orribile pidocchio che presto diventa un mostro più grande di loro. Infine, tra la sporcizia nella tavola di un Bassotto, i germi che sembrano mostri mitologici come Medusa e Argo-dai-cento-occhi sono sul punto di sopraffarli e solo un intervento risolutore, un teatrale deus-ex-machina, può riuscire a salvarli.


Il susseguirsi precipitoso degli eventi ricorda talvolta le sequenze di inseguimento e fuga di Hitchcock, come in intrigo internazionale o La donna che visse due volte, e come nei film del Maestro del brivido, la conclusione balsa a sorpresa sugli spettatori/lettori, come Zio Paperone che riacquista le sue dimensioni sulle mani di un Bassotto.
Nello spazio cosmico
Ancora una volta, la sconsiderata accensione di un misterioso apparecchio influenza le proprietà fisiche del deposito di Zio Paperone. Questa volta perde il peso, e i paperi devono inseguirlo nello spazio, con la speranza di riuscire ad invertire il funzionamento dell'apparecchio.
I commenti all'edizione italiana di Zio Paperone: L'attacco delle orribili creature spaziali sottolineano l'omaggio alle classiche serie di fantascienza televisiva o cinematografica. Sebbene questo sia vero per quanto riguarda il tuffo nel tunnel dello spazio-tempo, che ricorda direttamente le saghe di Star Trek o Guerre stellari, noi pensiamo che una gran parte dei dettagli della storia siano un amorevole tributo a Paperino e il razzo interplanetario. Il viaggio dell'astronave nella fascia degli asteroidi e l'incontro con la famiglia di pescatori di minerali ricalca la sequenza di Luciano Bottaro.
