Stomachion

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lunedì 19 maggio 2008

Decomposizione e dignità

(chi parla, lavora in un macello)
Nonostante tutte le sofferenze che mi procura la mia coscienza, ho sempre saputo distinguere la differenza fra "anima" e "corpo".
Senza anima, non ci può essere coscienza. Ma senza un corpo che possa contenerla, l'anima non serve a niente.
Buffo. Per contenere un'anima, per concedersi il lusso di distruggerla, serve un corpo. L'apice della decadenza e della poesia. L'apice della decomposizione. Un lenzuolo immacolato. Motori diesel di carne e sangue votati al martirio.
Che tristezza. Questi animali [vitelli - nGF] non conosceranno mai la noia, l'angoscia, il piacere dell'inesorabile decadenza dell'anima e del corpo. Gli neghiamo una delle sensazioni più intense della vita.
Che tristezza.
Almeno credo.
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sabato 13 marzo 2004

Il pianto infinito

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Mettetevi a vostro agio.
Da dove vi trovate, probabilmente, avete visto tutto. Ormai saprete che gli ospedali non sono il nido della disperazione umana.
I vicoli di questa città, le ombre, le camere di interminabili torture, i campi di battaglia: tutti i luoghi dove le miserie umane e l'iniquità cercano di sfuggire la luce del giorno ora sono esposti alla vostra vista.
Dimmi anima cara, è vero che viviamo solo un sogno, un sogno fulmineo, e poi ce ne andiamo, per lasciare il posto ad altri? Altri a cui dovremmo lasciare un pò d'ordine.
Allora l'individuo non conta? Stiamo solo conservando i principi dell'umanità? I suoi tratti essenziali?
So che non potete rispondere a questa domanda. Ma siete comunque i benvenuti.
Entrate, unitevi al banchetto.
Unitevi a questa danza.