Non potevo non leggere Prendiluna in questo 2019, visto il nome della protagonista, che è anche il titolo del romanzo. Prendiluna è una simpatica signora, ormai sul viale del tramonto, che riceve, in sogno, la visita di un angelo che la invita a mettersi in viaggio con i suoi dieci gatti, i Diecimici, e il compito di darli in affidamento ad altrettante persone che, secondo il suo giudizio, meritano di averli in custodia.
La storia non è un semplice viaggio di scoperta, ma è un vero e proprio modo, ironico e divertente, di interrogarsi sulla nostra società. Sono certo un interesse e un tema abbastanza tipici dell'istrionico Stefano Benni, che in questa occasione si occupa in particolare dell'alta finanza e dei suoi deliri di onnipotenza. Benni non risparmia neanche il mondo accademico, in particolare le connivenze tra i baroni e il potere politico ed economico. Non mancano i personaggi sopra le righe, come i due ex-allievi di Prendiluna fuggiti da un manicomio... pardon, una clinica psichiatrica, o la monaca militare ultracentenaria, o il capo della setta degli Annibaliani, tale Chiomadoro, che ritiene se stesso al livello di un dio. E' interessante, in questo caso, osservare una certa vicinanza di caratterizzazione tra Chiomadoro e Alexandre Dorfmann, magnate del pretolio, uno dei personaggi di Lavoro a mano armata. Il che è qualcosa di indubbiamente molto interessante.
Nessun commento:
Posta un commento