Stomachion

domenica 22 dicembre 2019

Topolino #3343: Il segreto dell'avventura

Non voglio affermare che il mio giudizio sia quello definitivo, ma quando in un numero arrivano due storie con due caratterizzazioni profondamente differenti del rapporto Paperino-Paperone e una in particolare risulta come acqua fresca rispetto a quella più celebrata, forse si dovrebbe iniziare a tornare un po' sui propri passi.
Videogioco familiare
La sfida del fiume d'oro inizia in maniera al tempo stesso solita e inconsueta: Paperone e Paperino stanno litigando, ma quest'ultimo, senza cedere al ricatto della lista dei debiti, si rifiuta di partire con lo zio per l'ennesima impresa che potrebbe portargli molta fatica e pochi introiti. Poi ecco la novità: un'altra coppia di zio e nipote, famosi per una nota trasmissione televisiva d'avventura, invita Paperone e Paperino ad affrontare una sfida per la coppia d'avventura migliore.
Da questo punto in poi il soggetto di Pietro Zemelo si sviluppa per ritmo e struttura come un vero e proprio videogioco, ma il senso di tutta la storia è proprio quello di approfondire il rapporto tra Paperino e Paperone facendoli confrontare con due loro omologhi, tutti apparenza e poca sostanza. Il punto forte della storia è proprio quello di restare prossimo a un rapporto conflittuale, ma non violento o vendicativo come molto spesso mostrato su Topolino, incluso questo stesso numero. Anzi Paperino riscopre nel corso della storia il gusto per l'avventura e Paperone il valore del suo stesso nipote. E' emblematica in questo senso l'ultima vignetta di pagina 95, rappresenta quel guizzo che Paperino mostra in molte delle storie migliori di Topolino e viene magistralmente completata dalla scena mostrata tre pagine dopo, poco prima della conclusione della sfida.
Il tutto viene completato dagli ottimi disegni di Roberto Marini, disegnatore che apprezzo particolarmente e che in questa occasione mi sembra sia andato su un livello molto alto, dimostrando di essere stato il primo ad apprezzare il soggetto di Zemelo.
Oso dire che, a mio gusto, tutto ciò la rende la storia migliore del numero.
Attenzione a ciò che desideri
Prosegue l'indagine di Paperone e Topolino per capire cosa sia accaduto al mondo. E i due, facilmente, giungono alla conclusione che il responsabile del caos mondiale altri non è che Babbo Natale. Così, con una mossa stupendamente surreale, i due si mettono in viaggio verso il castello di Babbo a bordo della mongolfiera di Pippo.
Un Tito Faraci particolarmente in forma, mette in scena un Paperone mai così melodrammatico, molto ben supportato dal solito Stefano Intini, in grado di fornire un tratto al tempo stesso dettagliato e dinamico, perfetto nel visualizzare le gag, alcune anche abbastanza scontate, ma in fondo se non fossero arrivate, personalmente avrei riso di meno. E il finale, che anticipa l'arrivo nel prossimo episodio di un personaggio un po' inconsueto in un soggetto come quello ideato da Faraci, aumenta l'attesa per il prossimo episodio.
Per fortuna che Giorgio c'è, parte 2.a
Come recita il titoletto di questa sezione, è chiaro che la nota positiva de Il segreto dell'identità segreta sono i disegni di Giorgio Cavazzano, e tutto questo nonostante Marco Gervasio sia riuscito a scrivere una delle sue storie migliori. E nonostante questo la piacevolezza della seconda parte de Il condono natalizio o della bella La sfida del fiume d'oro restano insuperate, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi adottata da Faraci e Zemelo rispetto a quella adottata da Gervasio. In particolare Paperinik fa diversi passi indietro, diventando un difensore di se stesso e della sua immagine, alla fine dando come risultato finale un personaggio che non sembra molto diverso da quello che ha imperversato su Topolino per molto tempo prima dell'arrivo di PKNA.

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