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Alain Delambre, da qui in poi, mostra una determinazione abbastanza difficile da comprendere per tutti coloro che gli stanno intorno, perché non solo decide di partecipare a un ben strano gioco di ruolo organizzato per l'assunzione in una importante multinazionale petrolifera, ma porta alle estreme conseguenze questa partecipazione nel momento in cui scopre che il gioco è truccato e che il selezionatore ha organizzato il tutto in modo tale che il committente scelga la persona da lui preferita.
La storia scritta da Pierre Lemaitre è un appassionante noir alla francese in cui persino il lettore, nonostante la narrazione proceda in prima persona, ha ben chiari tutti gli aspetti della vicenda fino a che questa non si conclude. Certo, Delambre non è l'unica voce narrante: Lemaitre, infatti, gli affianca l'esperto della sicurezza per il gioco di ruolo messo in scena per l'assunzione, ma quando la palla del narratore torna a Delambre, questi è decisamente molto parco con le informazioni, e questo in effetti fornisce alla vicenda una certa imprevedibilità, che unita allo stile dinamico e diretto dello scrittore rende Lavoro a mano armata una lettura appassionante nonostante l'immedesimazione con il protagonista non sia certo per i suoi tratti più positivi.
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