Stomachion

mercoledì 15 luglio 2020

Cieli d'estate: Segnali da Babilonia

La città di Babilonia, capitale della Mesopotamia, nonostante da alcune evidenze sembrerebbe sorta dopo altre città come Kish, Uruk, Ur, ha di fatto identificato la civiltà mesopotamica anche come civiltà babilonese. E tra le punte di diamante di questa antica cultura c'era l'astronomia: d'altra parte il concetto di costellazioni ci deriva direttamente da Babilonia passando per gli Antichi Greci.
Buona parte delle costellazioni greche sono, infatti, di derivazione babilonese. Mentre per alcune i greci svilupparono dei miti indipendenti da quelli originali, per altre rimasero tracce e indizi, come ad esempio per due costellazioni del cielo primaverile ed estivo: Sagittario e Ofiuco.
Divinità celesti
Il Sagittario è un gruppo di stelle caratterizzato da un asterismo centrale a forma di teiera che al giorno d'oggi identifichiamo con un centauro dotato di un arco. Tale identificazione viene, però, contestata: ad esempio Eratostene faceva notare che i centauri non usano l'arco come arma da caccia, ma la clava. Per cui, secondo il matematico e astronomo, l'identificazione più corretta sarebbe con il satiro Crotus, figlio di Pan, e inventore del tiro con l'arco. Tra l'altro Crotus andava a caccia, sempre dotato di arco, in groppa a un cavallo.
Però nella tradizione babilonese la costellazione del Sagittario era probabilmente un centauro: il dio Nergal, infatti, viene a volte rappresentato proprio come un centauro dotato di ali e armato di arco e frecce.
Anche la vicina costellazione dell'Ofiuco potrebbe essere di derivazione babilonese. Lo studioso Gavin White ritiene che quella costellazione identifichi il dio Nirah, rappresentato con parte superiore umana e parte inferiore (in particolare i piedi) serpentina.
Questa immagine, in un certo senso, è rimasta, trasformata, nei due miti più antichi legati all'Ofiuco. Nel primo la costellazione viene identificata con Apollo che lotta contro il serpente posto a guardia dell'Oracolo di Delfi. Nel secondo mito, invece, lo si identifica con il troiano Lacoonte che sta lottando contro i serpenti di mare inviatigli dal dio Poseidone come punizione.
Se il mito più noto identifica l'Ofiuco con Asclepio mentre si confronta con i due serpenti che gli permetteranno di scoprire il segreto della resurrezione, personalmente il mito che preferisco è quello di Lacoonte, essenzialmente perché in questo modo fa dell'Ofiuco una delle costellazioni più drammatiche e dinamiche del cielo stellato.

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