In questo sicuramente molto famoso spot, vengono citati molti dispositivi realizzati appositamente per l'ascolto, come il vinile o le cassette (che mi sa che queste ultime siano poco note, a differenza dei primi che hanno avuto un ritorno di fiamma). Il messaggio, però, si conclude con una parola a metà strada tra il noto e l'ignoto, lo sterotto, "a sapere cosa fosse" conclude la signorina.
Già. Cos'è? Pensavo di saperlo, e invece non è lo spinotto (mannaggia a me!), ma qualcosa di meno tecnico: lo Stereo 8.
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Aveva una particolarità interessante, che probabilmente accenderà un'idea matematica in qualche vecchio lettore del blog: il nastro magnetico su cui era registrato l'audio era riproducibile a ciclo continuo. Come è possibile ottenere un risultato del genere? Semplice: con una striscia di Moebius!
Questa, giova ripeterlo, è una superficie con una sola faccia che può essere ottenuta prendendo ad esempio una striscia di carta, ruotando di 180° una delle due estremità e collegandola con l'altra. Sebbene la scoperta di questa particolare entità matematica viene attribuita a Johann Benedict Listing e August Ferdinand Möbius (da cui il nome) nel 1858, sembra che strutture simili fossero presenti nei mosaici dell'Antica Roma.
Ah! Per quelli che sono (o erano) convinti che la parola misteriosa fosse sferotto, ricorderei che alcuni anni fa un'azienda dolciaria ha dato forma sferica allo Zuccotto chiamandolo... Sferotto!
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