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De' Paperoni S.p.A.
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In questo caso la storia ruota intorno al concetto di Società per Azioni. In pratica questa è una società la cui proprietà è frazionata in forma percentuale in funzione di quante azioni ciascun socio possiede. Queste azioni possono essere generate o a partire da una costituzione iniziale in cui vengono messi insieme dei capitali iniziali, o perché una società preesistente, per ottenere liquidità, decide di diventare una S.p.A. Fondamentalmente è questo, spiega Paperone, il motivo per cui nessuna delle società che il magnate ritiene sue è una S.p.A.: preferisce controllare società altrui e non che altri contollino le sue.
La scoperta che effettivamente la vecchia De' Paperoni S.p.A. potrebbe non essere dismessa, porta i paperi verso una nuova avventura, questa volta di stampo ecologico, dove il concetto di azione gioca un ruolo fondamentale anche nel finale.
Corri, Topolino, corri!
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Sono questi gli elementi essenziali di Fast Track Mickey, titolo che riecheggia un vecchissimo videogioco della Activison, Fast Tracks, e che si combina con le vere corse d'auto. In questo caso Basettoni, nonostante la task force tecnologicamente avanzata messa in campo, ha bisogno del buon vecchio lavoro sul campo, che affida a Topolino e Orazio che si dovranno infiltrare nel circuito di corse legali. Il finale della puntata (la seconda tra due settimane) sembra all'insegna del divertimento, ma se abbiamo imparato qualcosa dalla prima prova di Sciarrone come autore completo, c'è da essere sicuri che la storia non sarà così tranquilla, come forse intuito dallo stesso Topolino.
Campione di teqball
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Ed è proprio questa sua dimensione da gioco da spiaggia che viene catturata da Carlo Panaro e Carlo Limido in Campionissimo delle spiagge. In questo caso Paperino viene descritto come un campione di teqball e affronta un torneo con premio monetario insieme con il suo vecchio allenatore di calcio dell'infanzia. Ovviamente Panaro inserisce il solito elemento mistery, ma a parte questo l'idea dietro la storia è sicuramente interessante e poteva essere sfruttata un po' meglio, magari concentrandosi solo sul torneo. Evocativo, poi, il finale, anche se forse sarebbe valsa la pena di fare uno sforzo in più per renderlo un po' meno morale.
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