Ispirato da una pizzata in compagnia, tempo addietro, avevo scritto sulle scimmie di mare, simpatici animaletti che erano stati oggetto di una incredibile campagna di commercializzazione per via della singolare caratteristica di riuscire a continuare la specie anche in ambienti con altissima concentrazione salina. Nel caso in cui le condizioni dell’ambiente esterno diventano insostenibili per la specie, gli adulti producono delle cisti da cui successivamente nasceranno i piccoli di Artemia Salina, questo il nome della specie, non appena a contatto con l'acqua.
In occasione del Carnevale della Biodiversità #3, che ha per tema Le dimensioni contano, mi è sembrata una buona idea approfondire un po' la storia delle A.S. utilizzando per l'occasione lo studio condotto intorno agli anni Cinquanta del XX secolo da P.C.Croghan, The osmotic and ionic regulation of Artemia Salina (L.).
Croghan ha realizzato i suoi esperimenti intanto per migliorare la conoscenza e i lavori precedentemente fatti sull’Artemia, quindi per determinare
pressione osmotica e la composizione chimica dell'emolinfa(1) e la composizione dell'animale completoin relazione con la composizione del mezzo con il quale le scimmie di mare interagiscono. Iniziamo con la classica descrizione dell’esperimento che è stato svolto in un intervallo tra i 18 e i 24°C:
Gli animali sono stati acclimatati in un'ampia gamma di salinità esterne. La bassa salinità è stata prodotta diluendo l'acqua di mare, mentre salinità superiori bollendo l'acqua di mare e ri-ventilandola. Un ampio numero di animali è stato trasferito da un mezzo all'altroe il tasso di mortalità dovuto a questi trasferimenti tra mezzi di differente contentrazione
è stato estremamente bassonon incidendo, dunque, questa operazione, sui risultati finali.
I campioni di sangue sono stati prelevati con delle pipette da individui adulti, di circa 10-12 mm e dal peso di 8 mg, ottenendo 1-2 microl di emolinfa. All’operazione, però, nessuno degli animali è riuscito a sopravvivere.
Per quel che riguarda gli esami effettuati sono state svolte misure di pressione osmotica(2), concentrazione di cloruro(2), di sodio(3), di potassio(3), di magnesio(4) e il contenuto di fosfati(5).
Entriamo direttamente nei risultati: sull'emolinfa i dati raccolti
dimostrano chiaramente la relativa costanza della concentrazione dell’emolinfa e della sua indipendenza dal mezzo