Stomachion

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martedì 12 aprile 2011

Il ritorno delle scimmie di mare

Scusate per il ritardo nella pubblicazione, ma in questo periodo sono veramente sfasato...

Ispirato da una pizzata in compagnia, tempo addietro, avevo scritto sulle scimmie di mare, simpatici animaletti che erano stati oggetto di una incredibile campagna di commercializzazione per via della singolare caratteristica di riuscire a continuare la specie anche in ambienti con altissima concentrazione salina. Nel caso in cui le condizioni dell’ambiente esterno diventano insostenibili per la specie, gli adulti producono delle cisti da cui successivamente nasceranno i piccoli di Artemia Salina, questo il nome della specie, non appena a contatto con l'acqua.
In occasione del Carnevale della Biodiversità #3, che ha per tema Le dimensioni contano, mi è sembrata una buona idea approfondire un po' la storia delle A.S. utilizzando per l'occasione lo studio condotto intorno agli anni Cinquanta del XX secolo da P.C.Croghan, The osmotic and ionic regulation of Artemia Salina (L.).
Croghan ha realizzato i suoi esperimenti intanto per migliorare la conoscenza e i lavori precedentemente fatti sull’Artemia, quindi per determinare
pressione osmotica e la composizione chimica dell'emolinfa(1) e la composizione dell'animale completo
in relazione con la composizione del mezzo con il quale le scimmie di mare interagiscono. Iniziamo con la classica descrizione dell’esperimento che è stato svolto in un intervallo tra i 18 e i 24°C:
Gli animali sono stati acclimatati in un'ampia gamma di salinità esterne. La bassa salinità è stata prodotta diluendo l'acqua di mare, mentre salinità superiori bollendo l'acqua di mare e ri-ventilandola. Un ampio numero di animali è stato trasferito da un mezzo all'altro
e il tasso di mortalità dovuto a questi trasferimenti tra mezzi di differente contentrazione
è stato estremamente basso
non incidendo, dunque, questa operazione, sui risultati finali.
I campioni di sangue sono stati prelevati con delle pipette da individui adulti, di circa 10-12 mm e dal peso di 8 mg, ottenendo 1-2 microl di emolinfa. All’operazione, però, nessuno degli animali è riuscito a sopravvivere.
Per quel che riguarda gli esami effettuati sono state svolte misure di pressione osmotica(2), concentrazione di cloruro(2), di sodio(3), di potassio(3), di magnesio(4) e il contenuto di fosfati(5).
Entriamo direttamente nei risultati: sull'emolinfa i dati raccolti
dimostrano chiaramente la relativa costanza della concentrazione dell’emolinfa e della sua indipendenza dal mezzo

venerdì 28 gennaio 2011

Le scimmie di mare

Ieri sera, mangiando una mega pizza in una mega compagnia, spuntano nel discorso le scimmiette di mare. Questa mattina mia sorella manda questo link: Il mistero delle Scimmie di Mare:

scimmie di mare

La stessa immagine potete trovarla su PocaCola o su anima mia, mentre su La rigattiera nera abbiamo una foto a colori:

Come scriveva Gianluca Neri quando Macchianera era ancora un bel blog, la mania delle scimmie di mare viene dagli Stati Uniti (sito ufficiale), e quindi eccovi la pubblicità originale (via Il teatrino del folle giocattolaio):

Le scimmie di mare della pubblicità in realtà sono delle artemia salina, dei piccoli crostacei:

artemia salina - scimmie di mare