Stomachion

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martedì 8 maggio 2018

I nostri cugini primati

Vite vissute con le grandi scimmie, quelle di Jane Goodall, Dian Fossey e Biruté Galdikas e ottimamente raccontate da Jim Ottaviani e Maris Wicks
Jane Goodall, Dian Fossey e Biruté Galdikas sono tre pioniere nello studio dei grandi primati. Comprendere il loro comportamento nell'ambiente, le loro abilità, il loro livello di intelligenza risulta importante anche per comprendere meglio le nostre radici, essendo gorilla, scimmie, scimpanzé e quant'altro i nostri parenti più prossimi.
Gli studi di Goodall sugli scimpanzé, di Fossey sui gorilla di montagna e di Galdikas sugli oranghi ci hanno permesso di aprire il nostro orizzonte verso la possibilità che in natura fossero presenti livelli di intelligenza vicini al nostro. La capacità di adattarsi all'ambiente esterno e in parte modificarlo, di apprendere, la socialità stessa di questi animali, sono tutti elementi che forniscono molte informazioni anche su noi stessi, ma sono state scoperte solo adottando un punto di vista rivoluzionario per l'epoca: avvicinarsi alle comunità di primati studiandoli il più vicino possibile nel loro ambiente naturale. Ed è proprio quello che fecero le tre naturaliste, a volte con qualche eccesso, come mostrato ottimamente da Jim Ottaviani in Primati.
Ottaviani, il nome più noto nel panorama del fumetto scientifico, sceglie di incastrare le tre storie narrandole in prima persona, dando voce alternativamente alle tre ricercatrici. La passione per gli animali che studiano, la vita in ambienti disagiati, le difficoltà nella vita privata vengono raccontate anche con leggerezza e delicatezza grazie alla linea chiara di Maris Wicks. Il tratto preciso ma marcato e la griglia classica di tre strisce da due vignette (con poche variazioni, tutte ben costruite) completano la leggibilità, mentre lo stile del tratto ricorda da vicino serie animate come Esplorando il corpo umano e altre della stessa produzione.
Nel complesso un ottimo libro che accompagna il lettore in una materia spesso trascurata, evidentemente a causa di una certa avversione a confrontarsi con animali che per forma e potenzialità non sono molto differenti da noi.
Recensione uscita su Lo Spazio Bianco e qui ripubblicata nella sua prima versione

giovedì 28 novembre 2013

Fisica a colori

Indicato da Maria Popova come uno dei migliori 11 libri divulgativi scientifici del 2012, il Feynman di Jim Ottaviani e Leland Myrick è uno splendido esempio di come si possa rendere interessante la scienza. Anche con i fumetti.
Finalmente è uscita la recensione del Feynman di Ottaviani e Myrick (che come saprete sono al lavoro su Hawking): un articolo a quattro mani, scritto con Maria-Angela Silleni uscito dopo un anno e più dalla sua uscita esclusivamente per colpa mia: per molti motivi non sono riuscito a concludere in tempi brevi la mia parte del lavoro. Innanzitutto c'era da trovare la chiave migliore per inserirsi all'interno delle considerazioni che Maria-Angela mi aveva inviato, cercando magari di approfondire anche qualcosa dal punto di vista fisico. Nel complesso direi che il risultato non è male (considerate che prima della pubblicazione, ciascun articolo, dopo opportuna discussione, viene comunque riletto da un revisore, che propone comunque ulteriori spunti e suggerimenti) e, da quella recensione, estrarrei questo passaggio, che è quello con il contenuto scientifico più alto:
La QED è stata sicuramente il suo più importante e famoso contributo alla fisica e alla scienza: a esso Feynman ha dedicato, soprattutto a partire dal 1978, buona parte della sua attività didattica e divulgativa. Molti dei passaggi del libro di Ottaviani e Leyland dedicati a questa strana teoria della luce e della materia sono tratti dal libro QED, che raccoglie un ciclo di conferenze sulla materia, così come altri sono invece tratti dai Sei pezzi facili e dai Sei pezzi meno facili: ci stiamo riferendo al capitolo QED in NZ o a QED in CA, dedicati alle lezioni tenute dal fisico in Nuova Zelanda e California. In questi passaggi, inevitabilmente, l’uso delle didascalie si fa predominante, e la lettura reclama un supplemento di concentrazione, per quanto supportata dall'apparato grafico, per larga parte ripreso da quello ideato dallo stesso Feynman.
La sua collaborazione con il Progetto Manhattan, poi, è fedelmente riportata da Los Alamos dal basso, testo di una conferenza in cui il fisico ricorda quel periodo contenuto all'interno della raccolta di saggi Il piacere di scoprire, che ha il pregio di mostrare fedelmente la passione di Feynman per il gioco, la leggerezza e la scienza. E c'è, poi, il suo rivoluzionario discorso sulla miniaturizzazione, che si può leggere sempre su Il piacere di scoprire, fondamentale perché ha di fatto dato inizio alla ricerca nanotecnologica, grazie alla sfida che quel discorso aveva lanciato:
Darò mille dollari al primo che riuscirà a scrivere il contenuto della pagina di un libro in un'area venticinquemila volte più piccola (in scala lineare) in modo che sia leggibile con un microscopio elettronico.
E ne darò altri mille a chi inventerà un motore elettrico funzionante, un motore elettrico rotante che si possa manovrare dall'esterno e che non sia più grande di un cubo di 0,4 millimetri di lato, cavi esclusi.
(Richard Feynman, da C’è molto spazio là in fondo, trad. Grazia Gilberti)

La parte finale dell'articolo, con una serie di suggerimenti per l'approfondimento, diventa poi una sorta di Carnevale della Fisica non richiesto o non ufficiale, se preferite.

11 Maggio 1918: buon compleanno Dick! dei Rudi Mathematici
L'arte di Ofey di Lucia Marino
Feynman, o dell'imparare a insegnare di Amedeo Balbi
La natura non si imbroglia e Feynman e il bombardiere di Peppe Liberti

Per cui direi: leggetevelo tutto!

domenica 17 novembre 2013

Stephen Hawking a fumetti

A fine maggio 2010 al Teatro Franco Parenti di Milano è stata messa in scena, gratuitamente, una lettura recitata di Dio e Stephen Hawking, scritto nel 2000 da Robin Hawdon, un testo che utilizzando a pretesto la vita di Stephen Hawking, propone il tema di Dio e della creazione nel XX secolo e la sfida tra questi e in particolare tra la religione e la scienza (come scrivevo nella recensione di due anni fa). Gli elementi biografici, però, avevano comunque un certo peso e alla fine usciva fuori la figura di un uomo che troppo spesso metteva la passione per la fisica davanti agli affetti, o addirittura davanti a se stesso. Infatti sono proprio la fisica e la matematica, e il suo lavoro con Roger Penrose a spingerlo ad andare avanti nonostante la malattia degenerativa dei motoneuroni diagnosticatagli nel 1963. I successi di Hawking da allora vanno avanti di pari passo con l'aumentare delle difficoltà generate dall'avanzare della malattia e dalle difficoltà nella vita privata: a leggere teatralmente la vita del fisico, come avvenuto nel 2010, si ha la sensazione di essere di fronte a una cometa che ha cercato di bruciare le tappe, di costruire qualcosa il più velocemente possibile, prima che la malattia chiedesse il suo tributo in maniera irreversibile. In questo senso, al di là di qualunque considerazione morale sulla sua figura, Hawking è un personaggio interessantissimo, il cui carattere particolare e forse anche spigoloso non può non emergere quando si considera quanto dice Jim Ottaviani:
Il 4 luglio 2012 fu un buon giorno per la fisica e per Gordy Kane, Leland e me. Non fu solo quando il bosone di Higgs venne rivelato al mondo, ma Gordy, un importante fisico e autore di The particle garden, vinse una vecchia scommessa di 100 dollari con il suo amico Stephen Hawking sul fatto che ci fosse un Higgs. E in una email inviataci per informarci riguardo queste cose, Gordy e sua moglie Lois aggiunsero anche un "Oh, a proposito..." Essi ci dissero che Stephen aveva letto e amato il nostro libro Feynman (!) e ci invitava a Cambridge per parlare riguardo un libro su di lui. Non siamo saliti su un aeroplano quello stesso pomeriggio, ma abbiamo iniziato a programmare il nostro viaggio, e questo libro. Come ho detto, un buon giorno.
Già: è stato lo stesso Hawking a chiedere a due dei più famosi cartoonist scientifici di realizzare il romanzo a fumetti sulla sua vita che la First Second Books (l'editore che ha portato Gipi negli Stati Uniti) pubblicherà nel 2016.
Per qualcuno questo può essere un atto di arroganza, ma è anche un atto di consapevolezza incredibile, sapendo perfettamente il peso mediatico della sua figura, e d'altra parte anche di grande modestia, perché questo vuol dire mettere in scena una vita complessa, ricca di soddisfazioni ma anche di cose di cui non andare proprio fieri, come la conclusione non proprio tranquilla del suo rapporto con la moglie Jane Wilde, che è coprotagonista dell'anteprima che segue.
Mentre la recensione di Feynman, scritta con Maria Angela Silleni è in attesa di pubblicazione (al momento è caricata con testo e immagini e attende l'approvazione di un qualche responsabile), gustiamoci questa anteprima diffusa da boing boing (via Hollywood Reporter):