Nel caso specifico, Black Monday si concentra sul mondo dell'economia e della finanza, in particolare sulle banche, che sono uno dei controllori del potere politico. La Caina-Kankrin, fusione di due banche, una statunitense l'altra russa, fonda il suo potere e il suo controllo politico-finanziario su pratiche poco ortodosse, piuttosto esoteriche in effetti, e su sacrifici umani, non metaforici ma piuttosto letterali, come quello che di fatto da il là all'indagine di Theodore James Dumas, 47enne detective della polizia di New York impegnato a indagare sulla morte di uno dei componenti del consiglio di amministrazione della Caina-Kankrin.
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A questo l'unione tra potere economico e religioso, appena accennata all'inizio del volume, diventa via via più esplicita fino al finale, ed è abbastanza standard nel pensiero libertario, secondo cui la religione è solo uno dei modi con cui chi detiene il potere cerca di mantenerlo e, al tempo stesso, di controllare le persone.
Black Monday risulta alla fine una delle opere meglio riuscite di Hickman, con personaggi per certi versi morrisoniani per il loro essere sopra le righe e sorretto da un ottimo Coker, che con il suo stile realistico e l'inchiostrazione marcata riesce a rendere l'atmosfera inquietante e opprimente del testo dello sceneggiatore. A questo si devono aggiungere i colori di Michael Garland, poco realistici e molto d'atmosfera, tendenti al rosso e che ricordano da vicino la colorazione adottata in Gotham Central.
Un incastro di elementi che non fa altro che tenere il lettore incollato alle pagine.
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