La scoperta del team di astronomi guidato da Myriam Benisty dell'Università di Grenoble in Francia (pdf dell'articolo) riguarda un disco protoplanetario, della cui esistenza si avevano indizi già nel 2019, e che è stato osservato con grande precisione grazie all'interferometro ALMA (Atacama Large Millimeter Array), ovvero un sistema (o reticolo) di 66 piccoli radiotelescopi posti nel deserto di Atacama, nel Cile settentrionale. Nell'immagine diffusa dall'ESO è possibile vedere una "radiofotografia" del sistema intorno alla stella PDS 70 (che ancora è nota solo con la sua sigla), posta nella zona di celo coperta dalla costellazione del Centauro. Distante all'incirca 370 anni luce dalla Terra, ha una massa di 0.76 masse solari e intorno a essa sono stati scoperti due pianeti, PDS 70b con una massa all'incirca uguale a quella di Giove, e PDS 70c, con una massa di quasi 4 volte e mezza quella del nostro Giove. Ed è proprio PDS 70c il pianeta con il suo disco di materiale intorno a essere protagonista dello zoom presente nel "ritratto" scattato da ALMA.
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Ultimo elemento interessante della scoperta è che la massa del disco protoplanetario intorno a PDS 70c è paragonabile a tre delle nostre Lune, il che potrebbe suggerire che anche alcune delle Lune di Giove potrebbero essersi formate nello stesso modo.
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