Dopo la conclusione della Calisota Summer Cup il lettore si trova ad affrontare una nuova tappa del Tour dei Bumpers, che non è, come all'inizio pensavo, la tappa conclusiva a Paperopoli per la finale del torneo calcistico. Ammesso doverosamente l'errore di comprensione nella struttura della saga, passiamo alla quarta puntata di Musicalisota, sempre scritta da Giorgio Salati per i disengi di Nico Picone.
Il tour dei Bumpers porta i ragazzi a Freakopolis, una delle grandi città del Calisota, tratteggiata da Picone come una sorta di New York, in un alternarsi tra grattacieli e strutture moderne, quasi futuristiche, e i classici palazzi statunitensi non troppo alti e con la scala anti-incendio all'esterno. Ed è proprio in uno di questi palazzi che la band si esibisce, in un intimo club, il Fermento, gestito da un ricercatore universitario che vuole mostrare ai suoi colleghi la sua ultima invenzione, in grado di visualizzare le emozioni trasmesse dalla musica.
L'atmosfera un po' punk dell'ambientazione si adatta bene anche al personaggio che questa settimana viene approfondito, Brianna, la bassista, che già nelle puntate precedenti aveva mostrato alcuni indizi sulla sua conoscenza del genere. Inoltre affrontare il punto di vista di Brianna permette di approfondire anche un aspetto spesso trascurato nella narrativa di viaggio: il fatto che ogni viaggio è, prima o poi, destinato a concludersi, e in fondo anche il modo di approcciarsi alla sua conclusione è un modo di imparare qualcosa dal viaggio stesso.
Il resto del sommario vede una storia lunga di Fabio Michelini, piuttosto vacanziera e dal soggetto in un certo senso pezziniano: Paperone, infatti, mette sul mercato delle case semoventi in grado di portare direttamente i paperopolesi sul luogo delle vacanze, ovviando al problema delle lunghe code in automobile. La storia, Le case mobili, forse eccessivamente scarna per quel che riguarda la parte di battute, si avvale però di un ottimo Marco Palazzi che propone pagine molto ariose ricche di splash page o di vignettone che si fanno spazio in maniera dinamica.
Ideato in Brasile da Ivan Saidenberg e Carlos Edgard Herrero nel 1973 (quasi 50 anni fa), Paper Bat è l'identità supereroistica di Paperoga. Il personaggio nasce come evidente parodia di Batman e le sue storie vengono quasi completamente realizzate in Brasile a parte due eccezioni: l'Olanda, con una sola storia, e l'Italia con 24 storie. A queste se ne aggiunge una nuova proprio sul Topolino di questa settimana, La minaccia edulcorante di Gabriele Mazzoleni e Francesco D'Ippolito, che viene utilizzata anche per lanciare Il Club dei Supereroi, nuova rivista dedicata proprio ai supereroi disneyani (ne scriverò sicuramente!).
La storia è una cinetica e surreale sequela di gag in cui Paper Bat affronta un criminale che, utilizzando alcuni robot, cambia il contenuto dei film edulcorando le scene (e anche le situazioni reali) d'azione rendendole più tranquille. Ad affiancare l'eroe c'è la poliziotta McMoon, che sembra suggerire come questa nuova storia italiana con Paper Bat sia solo la prima di una serie. Da un lato questo sarebbe un fatto decisamente interessante, dall'altro la presenza di una figura femminile al fianco di Paperoga rende più difficile la speranza che in futuro si possa recuperare Farfalla Purpurea, storica collega (nonché fidanzata nell'identità civile) del nostro un po' assurdo, ma decisamente indomito, eroe.
Il numero si conclude con il prologo alla saga (si spera) conclusiva di Mr. Vertigo in cui Nucci, affiancato ancora una volta da Ottavio Panaro, dovrebbe svelarci finalmente la vera identità del Principe della menzogna. E mi sa che sarà un personaggio che vedremo proprio nel corso di questa saga conclusiva.
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