Stomachion

sabato 25 settembre 2021

Death Metal: Exxxtreme!

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Dopo più di un mese torniamo a "parlare" di Batman: Death Metal, il crossover ideato da Scott Snyder che ha messo a dura prova i supereroi del DC Universe. In questo frattempo, oltre ad aver finalmente raccolto tutti gli articoli sotto un'unica etichetta, vi ho anche "tediato" con altre recensioni fumettistiche, inclusa quella di Metal, la saga che ha visto l'esordio del Batman che ride.
Ora, rientrato a Milano, ho potuto acquistare i volumi che proseguivano la storia, in particolare il secondo Death Metal Mixtape protagonista dell'articolo di oggi. A differenza di quanto avvenuto per il primo volume, in cui scelsi due delle storie contenute realizzando due articoli distinti (Speed Metal e Trinity Crisis), in questo caso scriverò un unico articolo sulle due storie a mio parere più significative del volume, L'ascesa del Nuovo Dio e Exxxtreme, la storia con Lobo protagonista che fornisce il titolo dell'articolo stesso.
E partiamo proprio da quest'ultima, o meglio dall'extreme metal:
Resurrezione
Tecnicamente l'extreme metal è il macro-genere sotto il quale si trovano molti dei sottogeneri metallici di cui ho discusso nel corso di questa serie di recensioni: sì, il death metal è, ad esempio, un sottogenere dell'extreme. Questo fatto, in effetti, renderebbe piuttosto complicata la scelta di una band e quindi di un pezzo per introdurre la parte fumettistica vera e propria. A parte il fatto che nella lista delle band extreme metal ce n'è una che mi è sembrato interessante proporre (nonostante ci fossero band che conoscevo molto meglio, anche se non esattamente extreme), i Venom.
La prima formazione, datata 1978, era costituita da Jeffrey Dunn, Dave Rutherford, Dean Hewitt, Dave Blackman e Chris Mercater. Nessuno di loro fa parte dell'attuale formazione costituita da Conrad Lant, l'elemento anziano, salito a bordo nel 1979, Stuart Dixon e Danny Needham (che poi una band è, in un certo senso, come un figlio: il genitore è chi lo cresce, in questo caso Lant).
Non mi spingo oltre con la storia dei Venom, né in particolari considerazioni musicali (a parte la constatazione che i Metallica hanno indubbiamente qualcosa in comune con i Venom) e vi lascio a Resurrection, canzone che mi sembra molto indicata per un personaggio come Lobo, che è in grado di clonarsi da una singola goccia di sangue:
Il Batman che sfrazza
Exxxtreme è una storia in tre parti ognuna delle quali affidata a un team creativo differente. La somma di questi sforzi diversi, però, risulta una storia ben amalgamata e unica che racconta alcuni dettagli della missione che Luthor ha affidato a Lobo e che il czarniano ha affrontato nel corso dei primi cinque numeri di Death Metal.
Delle tre parti, però, quella più convincente in assoluto resta la prima, scritta in maniera perfetta da Frank Tieri e con i disegni potenti di Tyler Kirkham. E' loro il compito di introdurre il Batman che sfrazza, ovvero un Batman che si è iniettato il DNA di Lobo nelle vene! La storia, ad ogni modo, ha il pregio di partire proprio dall'ambientazione classica di Lobo, quella spaziale, e dalla sua propensione alla strage.
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Già la seconda parte, scritta da Becky Cloonan per i disegni eleganti (forse in questo caso un po' troppo) di Rags Morales, perde un po' di mordente, forse per la presenza di una versione un po' spaesata (diciamo così) di Hawkman.
Con la terza e ultima parte, che porta a conclusione la ricerca di Lobo, ritroviamo il personaggio assurdo, sporco e sopra le righe di Alan Grant. In effetti Sam Humphries riesce a cogliere l'aspetto più surreale del personaggio, anche se le prime tre pagine rischiano di gettare la storia su binari un po' stucchevoli. Del resto anche i disegni di Denis Cowan inchiostrato per l'occasione da Bill Sienkiewicz ci mettono un po' a carburare con un paio di vignette che non hanno una resa gradevole.
L'omniverso
L'altra storia per certi versi fondamentale del volume è quella d'apertura, L'ascesa del Nuovo Dio di James Tynion IV e Jesus Merino.
La storia segue lo scontro tra il Cavaliere più oscuro e Perpetua. Testimone e narratore è Chronicler, un essere proveniente dall'omniverso (il contenitore più grosso dentro il quale sta il multiverso) che raccolglie all'interno del suo Codex Omniversa le testimonianze di un multiverso morente. Questo Codex non è altro che un libro che ricorda il libro che il Monitor consegna a John Deegan in Elseworlds, crossover tra i serial televisivi Arrow e Flash.
Oltre all'introduzione di questa nuova entità cosmica, la storia si segnala anche per il ritorno di Metron, riportato in vita proprio dal Chronicler. C'è da immaginare che Tynion stia semplicemente preparando il terreno per il prossimo crossover.
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