A spingermi all'acquisto de Il viaggio straordinario: Il concorso di Jules Verne, volume che raccoglie i tre tomi originali della serie, non è stato solo il nome degli autori coinvoli, Denis-Pierre Filippi e Silvio Camboni, ma proprio il riferimento a Jules Verne, considerato il principale ispiratore della corrente letteraria dello steampunk.
In effetti Il viaggio straordinario è, filosoficamente parlanto, un romanzo di impianto steampunk, visto che racconta di una prima guerra mondiale ancora in corso nel 1927 e condotta con macchinari avveniristici per l'epoca (ma non solo per quella). Anche i due protagonisti sono perfettamente calati in questa atmosfera: sono i due cugini Noemie ed Emiliene, due ragazzini geniali, lasciati un po', come si suol dire, a "pascere" per proprio conto sotto la guida di istitutori che prima o poi escono fuori di testa a stare dietro ai loro colpi di genio. I due hanno un duplice obiettivo: vincere il concorso dedicato a Verne per il miglior veicolo a energia elettrica e ritrovare il padre di Emiliene, misteriosamente scomparso.
La storia si intreccia in maniera inevitabile con intrighi di guerra: di fatto siamo di fronte alla più classica spy story, ma intrisa di quello stesso senso della meraviglia e straordinarietà che si trova a piene mani nei romanzi verniani (e a cui spero di dedicare presto una serie di recensioni). E non si possono non trovare anche riferimenti più o meno espliciti a romanzi o invenzioni dello scrittore francese: in questo Filippi realizza prima di tutto un omaggio a Verne, e quindi un'opera squisitamente originale anche per collocazione di genere, visto che può tranquillamente essere classificata all'interno di quell'electricpunk che, in qualche modo, può essere considerato iniziato sempre da un altro autore di fumetti, Warren Ellis, con il capitan Swing.
Affascinanti e ricchi di dettagli, invece, i disegni di Camboni, che interpreta nel modo migliore il genere, di base steampunk come scritto all'inizio, e l'ambientazione storica. La prova con dei personaggi realistici alla fine risulta più che convincente, sia nella gestione dei personaggi stessi, sia in quella degli ambienti (città, boschi, fondali oceanici, ecc...). Un'ottima mano la da anche la colorazione di Gaspard Yvan, quasi acquarellata, completando così un prodotto bello, interessante e appassionante, che peraltro si conclude con la promessa di un seguito!
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