Grazie alla serie della
Macchina del tempo di Zapotec e Marlin, siamo abituati a vedere Topolino e Pippo saltellare di qua e di là nel tempo alla ricerca di risposte ai "misteri" della storia. La serie iniziò con
Il segreto della Gioconda, scritta da
Bruno Concina per i disegni di
Massimo De Vita, ma non era, però, la prima volta in cui Topolino viaggiava nel tempo. Una delle prime occasioni fu
La macchina Toc Toc di
Bill Walsh e
Floyd Gotfredson. In quell'occasione il viaggio nel tempo era gestito attraverso uno speciale orologio da taschino inventato da Sfgrizzo de Pippis, inventore e zio di Pippo. Quindi
Dab's e
Fabrizio Petrossi (che tra l'altro ha anche disegnato una storia all'interno della serie italiana sui viaggi nel tempo!) avevano comunque una solida base di partenza nella tradizione
disneyana. D'altra parte l'idea dietro i volumi
disneyani della
Glenat è proprio questa: prendere la tradizione e rileggerla in modi inediti, senza sconvolgere l'essenza dei personaggi. Che per nostra fortuna sono al tempo stesso anche sufficientemente flessibili da interpretare qualunque genere letterario.
Torniamo alla storia:
Mickey attraverso i secoli presenta un inizio interessante, visto che scopriamo che Topolino è, anche in questo volume, un giornalista, come ormai abbiamo assodato da diverso tempo anche sul
Topolino settimanale. Seguendo uno
scoop, che lo porta a
dare buca a Minni, il nostro eroe finisce in un salone vuoto da barbiere,
location perfetta per l'inizio di una
spy story: e infatti Topolino finisce in un laboratorio sotterraneo subito dopo essere stato "rapito" da una delle sedie del salone!
E qui abbiamo una citazione
disneyana decisamente molto
gottfredsoniana visto che gli scienziati, decisamente con qualche rotella fuori posto, che faranno compiere a Topolino una serie piuttosto lunga di salti temporali sono due scimpanzé che ricordano i professori X e DoppiaX de
Il castello incantato (in effetti nella storia di Gottfredson c'è anche un terzo scienziato pazzo, TriplaX, che direi essere un gorilla, visto che è disegnato con un fisico molto più piazzato degli altri due). A differenza dei loro ispiratori, Malph e Ralph sono indubbiamente più innoqui, anche se in ogni caso piuttosto deleteri per la salute di Topolino, che dovrà superare tutta una serie di situazioni pericolose nel corso dei suoi salti temporali (si ritrova, in ordine sparso, in mezzo ai dinosauri, tra i pirati, inseguito da un controllore zelante su un treno a vapore, ...). Dab's, ad ogni modo, trova un espediente piuttosto divertente per far cambiare epoca a Topolino, riuscendo a mostrare come si possa anche ridere di Topolino senza snaturare la sua serietà.
Al ritmo narrativo serrato della storia contribuisce anche Petrossi, che scopre per l'occasione un tratto da un lato molto
cartoonesco e dall'altro molto classico e fortemente ispirato a Gottfredson, come evidente dai personaggi di contorno della storia. Un ottimo risultato per uno dei disegnatori che era stato punto di riferimento per i
model sheet della
Disney.
Nessun commento:
Posta un commento