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Ed è in qualche modo giusto che a guidare la ricerca di questi Bambini perduti sia proprio Stargirl, all'anagrafe Courtney Whitmore, personaggio che esordì come Star-Spangled Kid nel luglio del 1999, creata proprio da Johns. Era la seconda a indossare il costume, che in era golden age era indossato da Sylvester Pemberton, il primo supereroe adolescente ad avere un sidekick adulto!
Il primo sidekick
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La forzatura non sta solo nel fatto che Wing era, all'epoca, l'autista di Crimson Avenger, ma soprattutto perché come sidekick propriamente detto avrebbe esordito solo diverso tempo dopo. Il crescente successo dei supereroi consigliò, infatti, di trasformare il costume oscuro di Crimson Avenger, così come di Sandman, in un vestito più sgargiante. L'operazione venne portata a termine da Jack Lehti su Detective Comics #44. Wing, inveve, continuò a restare per diversi mesi ancora l'autista e il cameriere di Crimson Avenger, quindi non esattamente un assistente alla Robin.
Poi su World's Finest Comics #4 dell'inverno del 1941, in una storia più lunga di quelle all'epoca uscite su Detective Comics, sempre Lehti fa indossare a Wing un costume molto simile a quello del suo datore di lavoro, rendendolo a tutti gli effetti il sidekick di Crimson Avenger. Per vedere il nuovo Wing anche su Detective Comics bisogna aspettare poco, il gennaio del 1942, con un'altra storia lunga pubblicata sul #59.
Per cui, onestamente, continuo a considerare tranquillamente Robin come il primo sidekick della storia, nonostante la creazione precedente di Wing, che, come sidekick vero e proprio è stato ricreato solo diverso tempo più tardi, subendo successivamente anche un'operazione di ringiovanimento, visto che all'inizio i due personaggi sembravano avere un'eta simile.
La sorella di Oliver Queen
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Non riassumo tutta la storia del personaggio, anche perché neanche io la conosco poi così bene, ma la cito non solo perché è coprotagonista della ricerca di Stargirl, ma soprattutto per citare uno dei tanti espedienti narrativi che spesso utilizzano gli autori di fumetti per giustificare alcune situazioni di continuity. In questo caso l'espediente più utilizzato è quello del viaggio nel tempo: all'inizio della storia, infatti, troviamo Freccia Verde e Freccia Rossa che discutono della golden age, con Emiko che accusa Oliver di aver rubato l'identità, il costume e quant'altro al Freccia Verde della golden age. E Oliver le risponde che lui e Roy erano proprio gli originali golden age che a un certo punto erano stati spediti indietro nel tempo in quell'epoca lontana!
E in effetti la storia iniziale, che fa da prologo alla miniserie, vede proprio un paradosso temporale che I sette soldati della vittoria, uno dei supergruppi nati dopo l'arrivo della Justice Society, riunitisi nuovamente dopo diversi anni, devono affrontare per liberare il Crimson Avenger originale da un loop temporale in cui è rimasto catturato.
L'isola degli orfani
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Mettendo da parte queste considerazioni, torniamo alla storia, che inizia come una vera e propria indagine di persone scomparse: è effettivamente qui che esordiscono i personaggi le cui schede erano state pubblicate sul precedente volume. E penso che molti di loro li rivedremo in altre occasioni, visto che, come è ovvio che sia, quasi tutti sono sfuggiti dall'isola degli orfani, un luogo in mezzo all'oceano che è nascosto da una specie di barriera temporale che impedisce loro di invecchiare. E anzi uno dei vecchi sidekick, Dan Dyna-Mite, che nel frattempo era invecchiato, una volta posto piede sulla spiaggia dell'isola, ringiovanisce quasi istantaneamente.
Una volta che le due "detective" arrivano sull'isola, inizia la parte d'avventura della saga, con la ricerca di un modo per sfuggire tutti insieme da quel luogo, sconfiggendo quella specie di arpia autoproclamatasi Bambinaia. La storia, qui, prende un'accelerazione sempre maggiore con l'azione che aumenta, senza però dimenticare troppo le fasi di spiegazione e di approfondimento dei personaggi, o quanto meno di alcuni di essi.
I riferimenti, poi, ad altre saghe sono comunque sufficienti per capire alcuni passaggi della storia di non risultare incomprensibili, senza dover appesantire la narrazione con lunghi riassunti.
Infine ottimi i disegni di Nauck, che in alcune occasioni paga tributo al suo punto di riferimento grafico, Todd McFarlane, il cui stile si rispecchia sia nel tratto sia nella costruzione delle pagine proprio in quello di Nauck.
Ora l'appuntamento è con le nuove miniserie legate al progetto della New Golden Age: è decisamente un momento molto bello per un appassionato di supereroi, in particolare delle versioni originali!
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