Stomachion

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sabato 5 giugno 2010

Poetando via Skype

C'è una mia amica che ha un supertelefono. A volte si discute con la chat di Skype. Si può stare anche ore, spesso di notte (che di giorno si lavora, per lo più). E in una di queste recenti chattate, ecco che mi invia, verso a verso per come la ricorda, Un aviatore irlandese prevede la propria morte di Yeats:
Io so che incontrerò il mio destino
Da qualche parte tra le nuvole lassù
Non odio quelli che combatto
Non amo quelli che difendo
La mia gente è la povera gente di kiltartan
E non c'è fine che possa arrecar loro danno
O lasciarli più felici di prima
Ne gli uomini politici nè le folle plaudenti
Mi hanno spinto a questa rissa fra le nuvole
Ma un solitario impulso di piacere
Ho soppesato tutto, tutto ho portato alla memoria
Uno spreco di respiro mi sono sembrati gli anni futuri
Uno spreco di respiro gli anni passati
Contrappesati con questa vita
Con questa morte
Dovrebbe mancare un verso o forse due, comunque questo è solo l'inizio.
Si passa infatti a consigliare Il violinista di Dooney, senza dimenticare i legami di Yeats con Crowley, il mago di anta anni fa.
La discussione poetica, partita da Whitman e dalla sua ricorrenza, ci fa vagare tra gente varia, passando ad esempio per Colerdige e Blake, senza dimenticare Baudelaire, di cui mi consiglia la lettura de Il tradimento di San Pietro e Moesta et errabunda. Della prima mi abbozza anche un inizio:
I lamenti dei martiri e dei suppliaziati
Sono senza dubbio una sinfonia inebriante
Se i cieli nonostante il sangue che costa
La loro voluttà non se ne sono ancora saziati
Altro nome suggerito è quello del poeta medioevale Villon, di cui vi propongo La ballata delle cose da niente:
So vedere una mosca nel latte,
So riconoscere l'uomo dall'abito
So distinguere l'estate dall'inverno
So giudicare dal melo la mela
So conoscere dalla gomma l'albero,
So quando tutto è poi la stessa cosa,
So chi lavora e chi non fa un bel niente,
So tutto, ma non so chi sono io.

So valutare dal colletto la giubba
So riconoscere il monaco dall'abito,
So distinguere il servo dal padrone,
So giudicare dal velo la suora,
So quando chi parla sottintende,
So conoscere i folli ben pasciuti,
So riconoscere il vino dalla botte,
So tutto, ma non so chi sono io.

So distinguere un cavallo da un mulo,
So giudicare il carico e la soma,
So chi sono Beatrice e Belet,
So fare il tiro per vincere ai punti,
So separare il sonno dalla veglia,
So riconoscere l'errore dei Boemi,
So che cos'è il potere di Roma,
So tutto, ma non so chi sono io.

Principe, so tutto in fin dei conti,
So vedere chi sta bene e chi sta male,
So che la Morte porta tutto a compimento,
So tutto, ma non so chi sono io.

martedì 8 settembre 2009

L'oro del pirata

More about La grande dinastia dei paperi - 1942-43 - Vol. 33Quando Carl Barks lasciò gli studi di Burbank, uno dei motivi era la decisione di non partecipare alla realizzazione dei cartoni propagandistici durante il periodo bellico. In ogni caso non restò senza lavoro e la sua prima storia, su testi di Bob Karp, fu Paperino e l'oro del pirata, in cui si divise le tavole con Jack Hannah, col quale aveva proficuamente lavorato durante la realizzazione di molti corti con Paperino protagonista.
La storia scritta da Karp prende le mosse da un cortometraggio con Topolino, Paperino e Pippo, insieme alla partecipazione di Pluto, in cui il trio partiva alla ricerca del tesoro del pirata Morgan: in un alternarsi di gag e scene di tensione, la storia, una evidente parodia de L'isola del tesoro di Stevenson, porta i paperi (insieme a Paperino, anche i suoi nipot i Qui, Quo, Qua) in mezzo al mare, accompagnati da un pappagallo logorroico dal linguaggio piratesco e dai modi rudi (Bacicin Parodi) e con Gambadilegno, con due sgherri topeschi al seguito, come avversario.
La prima vera storia completa dell'Uomo dei Paperi è Paperino e il gorilla, la terza (prima di questa Paperino e i corvi, storia uscita dallo Studio, forse di Dorothy Strebe). Probabilmente ispirata in parte all'omonimo corto (in produzione sin dal 1942), a differenza di quest'ultimo che si svolge tutto in interni, aumentando così la tensione e rendendo ancora più divertenti le gag, la storia di Barks si svolge tutta in esterni, allo zoo, dove un gorilla fugge e semina il panico: forse Brassens si ispirò alla storia barksiana per Le Gorille, che in Italia arriva nell'interpretazione di Fabrizio De André Attenti al Gorilla, o forse uno di quei casi in cui l'ispirazione a distanza di anni produce nella mente di due geni indiscussi due piccole perle di magia e umorismo.
Le storie marinare e avventurose, comunque, sono già in formazione in questo primo periodo: Paperino e lo squalo vede il nostro eroe impegnato come bagnino nella conquista di una papera maliarda, che probabilmente Barks ha dovuto ridisegnare per renderla meno sensuale; Paperino aviatore, invece, vede lo sfortunato papero impegnato suo malgrado in un viaggio in un misterioso villaggio in mezzo a una misteriosa foresta. Barks, però, non è solo Paperino: ed ecco infatti Pluto salva la nave. In questo caso, però, partendo da un soggetto di Eleanor Packer, Barks insieme ad Hannah e a Nick George, scrive una storia spionistica in cui, tra inseguimenti e gag a non finire, Pluto riesce a salvare un transatlantico dall'esplosione di una bomba nascosta all'interno della nave stessa come semplice e innocuo osso per cani.
L'esperienza di Barks nello studio di animazione come intercalatore e gagman viene, quindi, sfruttata nel campo del fumetto, che il Maestro dell'Oregon ha in parte contribuito a diffondere e, perché no, rivoluzionare.