
Come ho scritto nel post uscito un paio di giorni dopo la sua scomparsa, Toppi aveva una grande passione, quella per l'avventura, in particolare negli spazi aperti, immersa nella natura. Praticamente nessun fumetto della sua produzione (quanto meno nessuno dei suoi migliori fumetti, e sono veramente tanti) sfugge a questa regola, iniziando dalle riduzioni di grandi romanzi, come Il richiamo della foresta di Jack London, fino a opere originali, come la serie de Il collezionista. In queste ultime, spesso, Toppi ha mescolato lo stile realistico del suo tratto con trame velatamente fantastiche o favolistiche come nel caso di Momotoro. Quest'ultima raccoglie anche un'altra delle grandi fascinazioni di Toppi: le culture altre e quello che possiamo apprendere da esse. In questo caso è il Giappone a essere protagonista del racconto.