Continua su Cose (di Scienza) dal Web
- Sono cose che leggo, che mi piacciono e che voglio condividere con i lettori del Tamburo
- Non c'è assolutamente nessuna pretesa di voler segnalare "il meglio", ma solo quello che mi ha lasciato qualcosa: soggettività alla massima potenza
- Sono un invito alla lettura e magari anche all'inizio di un eventuale dialogo o discussione
- Sono in ristrettissima parte (per mancanza di tempo e competenza da parte mia) la prova che si può fare buona divulgazione scientifica anche sul Web e soprattutto sui blog
- Sono il mio miserissimo ringraziamento verso coloro che si fanno il mazzo per scrivere articoli che richiedono, oltre alla competenza, il tempo (tanto tempo), il rispetto e la dedizione verso il lettore che di Scienza vuol sapere, lettore che, purtroppo, non sempre si rende conto di quanta passione e fatica ci voglia per fare buona divulgazione scientifica.
Stomachion
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lunedì 29 luglio 2013
Cose di Marco dal web
Marco che fa piacere leggere:
O meglio, cose di giovedì 1 settembre 2011
Webit 2011: un commento che si è perso...
...ma che per fortuna si è ritrovato!
Marco, infatti, ha provato a commentare sul post con cui provo a raccontarvi dell'importanza di aiutare Annarita nel contest del Webit versione 2011, però, chissà come, chissà perché, il commento non è mai giunto e me lo ha mandato via e-mail. A questo punto, piuttosto che inserirlo come commento nel post, lo pubblico come se fosse un vero e proprio post!
A voi la lettura delle sue considerazioni:
Intanto grazie per la tua correttezza ed onestà intellettuale, conoscevo il tuo pensiero sul contest informatico a cui ho partecipato e l’ho apprezzato già allora. Riguardo al Webit, sono con te, le cose sono ben diverse. Non sto qui a scrivere sono d’accordo, sono d’accordo… punto per punto (perché è questo che dovrei fare visto che è la verità), diciamo solo che probabilmente il punto centrale del tuo articolo mi sembra quello in cui prendi in esame la situazione dei blogger scientifici italiani. In questo "mondo isolato", da lettore, mi ci sono ritrovato circa un anno fa. Appassionato di Scienza, per caso mi sono imbattuto sui blog di Annarita e da lì mi si è aperta una realtà fino ad allora sconosciuta: la blogsfera ed in particolare quella scientifica. Ho avuto modo di apprezzare i contenuti di blogger scientifici (non faccio elenchi) che ancora oggi mi accompagnano verso un cammino, spero, di crescita e in qualche modo saziano la mia curiosità ed il mio desiderio di sapere. Fa male sentire che persone che dedicano tempo, passione e competenza a creare contenuti di qualità, non ricevano il giusto merito. Proprio ieri (mi sembra) scambiavo due chiacchiere con Paopasc su quelli che potevano essere i motivi per cui articoli che richiedono ore di preparazione e scrittura, che propongono contenuti ed informazioni di ottima qualità, non ricevano i feedback che meritano o addirittura non ne ricevono affatto. Opinioni, solo opinioni. Una cosa è certa, noi lettori dovremmo essere un po’ meno “egoisti”; leggere, quindi ricevere e poi scappare non mi sembra un atteggiamento corretto nei confronti del blogger che ha condiviso con noi informazioni, competenze ed a volte anche emozioni. Gli strumenti per dare un segnale di apprezzamento (ma anche no) ci sono. Commenti e pulsanti social sono li apposta, non usarli è come aver detto: "questo articolo non merita". Frustrante per il blogger vedere che oggi sono passati 30 (es.) lettori e nessuno ha avuto nulla da dire o nessuno ha ritenuto che l’articolo meritasse di essere condiviso con qualche amico. Non dando feedback questo è il messaggio che lasciamo. Certo non è la qualità dei contenuti a non meritare, credo che tutto sia imputabile alla nostra pigrizia e qualche volta egoismo. Sembra che tutto ci sia dovuto; perché “abbassarsi” a ringraziare? Anche i blogger (alcuni) dal canto loro, potrebbero fare qualcosa in più dal punto di vista comunicativo. Mi sto allungando, scusa. Arrivo al dunque. I feedback sono importantissimi sia perché “ricaricano” il blogger, sia perché permettono la diffusione dei contenuti anche in altri contesti (ecco qui che arriva la tanto sperata visibilità) e sia perché sono segnali che gli algoritmi dei motori di ricerca tengono in considerazione per spingere pagina ed articolo verso posizioni superiori nelle serp (anche qui, visibilità). Ora la domanda è: perché i blogger scientifici (ma non solo) non ricevono i feedback che meritano e quindi la visibilità ed autorevolezza che gli spetterebbe? Da qui in poi ognuno potrebbe scrivere pagine intere… Tra le tante pagine scritte probabilmente uscirà fuori anche qualcuno che lamenterà una poca coesione e collaborazione tra blogger scientifici; è dimostrato che quando c’è (vedi carnevali ad esempio), qualche risultato migliore viene fuori. Quest’ultima provocazione, solo (ma non solo) per riallacciarmi al motivo del tuo articolo, il Webit e la sponsorizzazione di Annarita quale "rappresentante della categoria" da votare (io l’ho fatto e mi sono anche sottoscritto). Certo, qualcuno potrebbe pensare che ci sono altri nomi meritevoli, ma in certe occasioni è meglio lasciar perdere individualismi e provare ad essere coesi. E allora vediamo se riusciamo ad esserlo, clicchiamo su http://bit.ly/cjn3FL e votiamo, poi facciamo girare l’URL chiedendo di fare altrettanto anche agli amici.
Riguardo ai "voti non anonimi" ovvero quelli provenienti da coloro che si sottoscrivono alla "piramide" di Annarita, è proprio come tu pensi, hanno un peso maggiore e soprattutto contribuiscono ad allargare la base della piramide stessa aggiungendo in modo frazionario (1/2, 1/4, 1/6 …) quote di voto a chi si trova sullo "scalino" superiore. Ecco perché, oltre al voto, è importante anche sottoscriversi, in questo modo si da un apporto sicuramente maggiore ad Annarita ed allo stesso tempo si può "gareggiare" in prima persona.
Un salutone
Marco
Marco, infatti, ha provato a commentare sul post con cui provo a raccontarvi dell'importanza di aiutare Annarita nel contest del Webit versione 2011, però, chissà come, chissà perché, il commento non è mai giunto e me lo ha mandato via e-mail. A questo punto, piuttosto che inserirlo come commento nel post, lo pubblico come se fosse un vero e proprio post!
A voi la lettura delle sue considerazioni:
Intanto grazie per la tua correttezza ed onestà intellettuale, conoscevo il tuo pensiero sul contest informatico a cui ho partecipato e l’ho apprezzato già allora. Riguardo al Webit, sono con te, le cose sono ben diverse. Non sto qui a scrivere sono d’accordo, sono d’accordo… punto per punto (perché è questo che dovrei fare visto che è la verità), diciamo solo che probabilmente il punto centrale del tuo articolo mi sembra quello in cui prendi in esame la situazione dei blogger scientifici italiani. In questo "mondo isolato", da lettore, mi ci sono ritrovato circa un anno fa. Appassionato di Scienza, per caso mi sono imbattuto sui blog di Annarita e da lì mi si è aperta una realtà fino ad allora sconosciuta: la blogsfera ed in particolare quella scientifica. Ho avuto modo di apprezzare i contenuti di blogger scientifici (non faccio elenchi) che ancora oggi mi accompagnano verso un cammino, spero, di crescita e in qualche modo saziano la mia curiosità ed il mio desiderio di sapere. Fa male sentire che persone che dedicano tempo, passione e competenza a creare contenuti di qualità, non ricevano il giusto merito. Proprio ieri (mi sembra) scambiavo due chiacchiere con Paopasc su quelli che potevano essere i motivi per cui articoli che richiedono ore di preparazione e scrittura, che propongono contenuti ed informazioni di ottima qualità, non ricevano i feedback che meritano o addirittura non ne ricevono affatto. Opinioni, solo opinioni. Una cosa è certa, noi lettori dovremmo essere un po’ meno “egoisti”; leggere, quindi ricevere e poi scappare non mi sembra un atteggiamento corretto nei confronti del blogger che ha condiviso con noi informazioni, competenze ed a volte anche emozioni. Gli strumenti per dare un segnale di apprezzamento (ma anche no) ci sono. Commenti e pulsanti social sono li apposta, non usarli è come aver detto: "questo articolo non merita". Frustrante per il blogger vedere che oggi sono passati 30 (es.) lettori e nessuno ha avuto nulla da dire o nessuno ha ritenuto che l’articolo meritasse di essere condiviso con qualche amico. Non dando feedback questo è il messaggio che lasciamo. Certo non è la qualità dei contenuti a non meritare, credo che tutto sia imputabile alla nostra pigrizia e qualche volta egoismo. Sembra che tutto ci sia dovuto; perché “abbassarsi” a ringraziare? Anche i blogger (alcuni) dal canto loro, potrebbero fare qualcosa in più dal punto di vista comunicativo. Mi sto allungando, scusa. Arrivo al dunque. I feedback sono importantissimi sia perché “ricaricano” il blogger, sia perché permettono la diffusione dei contenuti anche in altri contesti (ecco qui che arriva la tanto sperata visibilità) e sia perché sono segnali che gli algoritmi dei motori di ricerca tengono in considerazione per spingere pagina ed articolo verso posizioni superiori nelle serp (anche qui, visibilità). Ora la domanda è: perché i blogger scientifici (ma non solo) non ricevono i feedback che meritano e quindi la visibilità ed autorevolezza che gli spetterebbe? Da qui in poi ognuno potrebbe scrivere pagine intere… Tra le tante pagine scritte probabilmente uscirà fuori anche qualcuno che lamenterà una poca coesione e collaborazione tra blogger scientifici; è dimostrato che quando c’è (vedi carnevali ad esempio), qualche risultato migliore viene fuori. Quest’ultima provocazione, solo (ma non solo) per riallacciarmi al motivo del tuo articolo, il Webit e la sponsorizzazione di Annarita quale "rappresentante della categoria" da votare (io l’ho fatto e mi sono anche sottoscritto). Certo, qualcuno potrebbe pensare che ci sono altri nomi meritevoli, ma in certe occasioni è meglio lasciar perdere individualismi e provare ad essere coesi. E allora vediamo se riusciamo ad esserlo, clicchiamo su http://bit.ly/cjn3FL e votiamo, poi facciamo girare l’URL chiedendo di fare altrettanto anche agli amici.
Riguardo ai "voti non anonimi" ovvero quelli provenienti da coloro che si sottoscrivono alla "piramide" di Annarita, è proprio come tu pensi, hanno un peso maggiore e soprattutto contribuiscono ad allargare la base della piramide stessa aggiungendo in modo frazionario (1/2, 1/4, 1/6 …) quote di voto a chi si trova sullo "scalino" superiore. Ecco perché, oltre al voto, è importante anche sottoscriversi, in questo modo si da un apporto sicuramente maggiore ad Annarita ed allo stesso tempo si può "gareggiare" in prima persona.
Un salutone
Marco
giovedì 16 giugno 2011
Notte brava a Milano
La notte brava è stata una notte in caccia di scatti lunari, gli scatti dell'eclissi. All'inizio, partendo da casa mia, non è sembrata una caccia in grado di portare dei buoni frutti. Verso le 22, infatti, salgo nella soffitta, mi affaccio, visto che il posto è relativamente alto e vedo che, purtroppo, mi sto affacciando dal lato sbagliato.
A questo punto, su consiglio di mia sorella, mi dirigo verso l'Arco della Pace: è un posto sgombro di palazzi dove quindi c'è una maggiore possibilità di vedere l'eclissi.
Purtroppo la luce è molto forte e nemmeno mettendomi direttamente sotto l'Arco, una struttura grande abbastanza da schermare buona parte della luce che lo circonda, si riesce a notare alcunché a parte un paio di luci fisse più o meno sopra l'Arco stesso.
A quel punto prendo il 19, un tram, per poi passare alla metropolitana e dirigermi verso Brera, nella speranza di trovare qualcuno nei dintorni, magari una indicazione che non ho trovato all'uscita dal lavoro che nell'Osservatorio si sta... osservando!
Purtroppo nulla di tutto questo e allora, persa ormai ogni speranza, con l'idea di rifugiarmi in qualche libreria, mi dirigo verso il Duomo e qui, lasciata ormai ogni speranza, ecco la Luna!
Potete ammirare questo e altri scatti su tumblr, spulciando o la tag del mio nome o quella dedicata all'evento, dove spero di caricare gli scatti di altri lettori/blogger/fotografi!
In ogni caso, per fortuna, non sono stato il solo con lo sguardo rivolto al cielo e, nonostante il tardo orario di arrivo (qualche minuto prima delle 23:30) c'erano ancora fotografi con camere professionali lì a scattare, mentre il sottoscritto aveva la sua fidata Canon PowerShot A550. La foto che ho usato per questo post è stata scattata con zoom ottico 4x. Le altre con zoom digitale 16x. Personalmente ritengo che in un solo caso il risultato sia degno di rispetto.
In chiusura, infine, vi presento l'ultimo learning object che non avevo potuto embeddare nel post precedente: un po' per pigrizia un po' per la fretta di pubblicare non avevo cercato approfonditamente il file sorgente. Per fortuna ci ha pensato il nostro Marco, che mi ha spedito il codice e così ora posso proporvi l'ultimo learning object direttamente sul blog:
A questo punto, su consiglio di mia sorella, mi dirigo verso l'Arco della Pace: è un posto sgombro di palazzi dove quindi c'è una maggiore possibilità di vedere l'eclissi.
Purtroppo la luce è molto forte e nemmeno mettendomi direttamente sotto l'Arco, una struttura grande abbastanza da schermare buona parte della luce che lo circonda, si riesce a notare alcunché a parte un paio di luci fisse più o meno sopra l'Arco stesso.
A quel punto prendo il 19, un tram, per poi passare alla metropolitana e dirigermi verso Brera, nella speranza di trovare qualcuno nei dintorni, magari una indicazione che non ho trovato all'uscita dal lavoro che nell'Osservatorio si sta... osservando!
Purtroppo nulla di tutto questo e allora, persa ormai ogni speranza, con l'idea di rifugiarmi in qualche libreria, mi dirigo verso il Duomo e qui, lasciata ormai ogni speranza, ecco la Luna!
Potete ammirare questo e altri scatti su tumblr, spulciando o la tag del mio nome o quella dedicata all'evento, dove spero di caricare gli scatti di altri lettori/blogger/fotografi!
In ogni caso, per fortuna, non sono stato il solo con lo sguardo rivolto al cielo e, nonostante il tardo orario di arrivo (qualche minuto prima delle 23:30) c'erano ancora fotografi con camere professionali lì a scattare, mentre il sottoscritto aveva la sua fidata Canon PowerShot A550. La foto che ho usato per questo post è stata scattata con zoom ottico 4x. Le altre con zoom digitale 16x. Personalmente ritengo che in un solo caso il risultato sia degno di rispetto.
In chiusura, infine, vi presento l'ultimo learning object che non avevo potuto embeddare nel post precedente: un po' per pigrizia un po' per la fretta di pubblicare non avevo cercato approfonditamente il file sorgente. Per fortuna ci ha pensato il nostro Marco, che mi ha spedito il codice e così ora posso proporvi l'ultimo learning object direttamente sul blog:
mercoledì 30 marzo 2011
Cosmo, nuova serie: la recensione di Marco Cameriero
Oggi un guest post: direttamente dalla penna di Marco Cameriero, alcune sue considerazioni riguardo la nuova serie di Cosmo, relegata purtroppo in una fascia oraria non consona alla qualità della trasmissione.
Al post di Gravità Zero, però, tra le altre risposte, è giunta quella di Marco Cameriero, che come i lettori fedeli del sottoscritto sanno, è un giovane studente che ha già mostrato i suoi talenti non solo nel campo della programmazione (vedi L'algoritmo del serpente su CodeProject e il mini-sito in italiano) ma anche nel campo dei debunker scientifici (vedi il premio (Cattiva) Scienza in TV o abbonati al feed dei suoi contributi).
A questo punto ho pensato (bene, spero!) di contattarlo per chiedergli se potevo ripubblicare in un post apposito quel commento e se voleva aggiungere altro sulle considerazioni già fatte. Non solo Marco è stato gentilissimo nel concedermi la ristampa del commento, ma ha anche inviato un approfondimento. Visto che questo è sostanzialmente un guest post, rispetto alla licenza del blog (che è al momento in cui scrivo ancora da aggiornare), ho creato una licenza apposita, che trovate in fondo.
Ora, però, ho scritto troppo: passiamo la parola scritta a Marco:
Intanto avrei da ridire sull'orario (23:40)Seguono, ora, le considerazioni ulteriori, inedite, di Marco inviatemi via e-mail:
Come quasi sempre succede, quando si parla di cultura, Scienza ecc..., i migliori programmi, vengono sempre relegati alla seconda serata e questo è un cattivo segnale di come i media e la società considerano la divulgazione soprattutto scientifica ed è lampante che per i direttori di rete, il primo obiettivo da raggiungere non è l'acculturamento, bensì il ritorno economico. Un peccato.
Fortunatamente c'è il Web. Ho visto la puntata in streaming e mi è piaciuta molto.
Intanto finalmente un po' di donne, poi una bella grafica ed ottimo montaggio.
L'aspetto grafico in trasmissioni scientifiche dove spesso si snocciolano numeri e dati, deve essere semplice, chiaro ed immediato, le persone non stanno li con carta e penna a prendere appunti e non sempre il livello di attenzione rimane alto; una buona presentazione grafica aiuta a comprendere più velocemente e meglio e in questo mi sembra che COSMO abbia già guadagnato un punto a suo favore.
Ottimi i servisi proposti. Mi è piaciuto anche il fatto che spesso i servizi vengono momentaneamente sospesi per permettere alla conduttrice di commentare, chiarire, precisare o fare ulteriori domande e poi, subito dopo, i servizi vengono ripresi.
Una "tecnica" che non mi sembra di aver visto mai in altre trasmissioni; mi sembra ottima, è un po' come durante la spiegazione da parte di un insegnante a scuola: ogni tanto l'insegnante sospende momentaneamente la presentazione dell'argomento per chiarire, precisare o per chiedere ai ragazzi se si sta comprendendo la spiegazione.
Una piccola pausa che permette di assimilare meglio; le lunghe spiegazioni risultano più difficili da memorizzare.
Molto brava Barbara Serra che parla poco, o meglio, non concentra su di se l'attenzione cercando di spiegare cose che magari non spetta a lei spiegare, ma fa le domande giuste alle persone competenti e a loro lascia modo di spiegare ed approfondire.
Anche questo è un aspetto secondo me a favore della trasmissione: non ci sono manie di protagonismo come spesso si vedono invece da altre parti.
Non è la conduttrice il centro della trasmissione, ma le informazioni, i servizi e gli ospiti intervistati.
Insomma, un buonissimo inizio.
Non commento i contenuti e gli argomenti trattati perchè non ne sarei in grado, ma mi sembra di poter dire che sono stati presentati in modo chiaro e senza "fronzoli", in modo concreto e scientificamente (o giornalisticamente) corretto.
Quando alla fine della trasmissione ci si alza pensando: "cavolo, questo non lo sapevo", oppure "ora la cosa è più chiara", vuol dire che le informazioni sono state ben proposte ed argomentate; queste sono almeno le sensazioni che io ho avuto alla fine.
Una sola domanda: ma L'Aquila, prima dell'ultimissimo tragico terremoto, era o no inserita, nella famosa mappa di pericolosità, come una delle zone a più alto rischio sismico, o è stata inserita solo successivamente?
Su questo punto, durante la trasmissione, c'è stata un po' di confusione, o forse sono io a non aver ben compreso.
Comunque complimenti a tutta la redazione di COSMO.
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