Si potrebbe dire che è il fan che è in me a "parlare", ma quando la prima traccia di Simulation Theory ricorda in maniera tremendamente forte l'attacco di Absolution, in particolare Apocalypse Please, vuol dire che siamo di fronte a un album che al tempo stesso torna alle origini e proietta in avanti il gruppo, vista la forte commistione tra sonorità elettroniche, influenze anni Ottanta e arrangiamento orchestrale. Basta allora ascoltare proprio Alghoritm per rendersene conto:
Il resto del CD è un mix di sonorità e generi, un omaggio alla musica degli eighties, ma non solo. Emblematico, in questo senso, è Propaganda, che parte come un pezzo alla Prince per poi proporre una sezione in stile country esaltata nella versione acustica:
La chicca di tutto il progetto Simulation Theory è che non è solo un concept album, ma persino i video rilasciati costituiscono una storia unica dallo stampo squisitamente dickiano e cyberpunk. D'altra parte fu lo stesso Philip Dick a suggerire l'ipotesi che viviamo in un universo simulato all'interno di una serie di universi paralleli anch'essi simulati. Per maggiori informazioni potete dare un'occhiata su simulation hypothesis e simulated reality, dove peraltro si trova un breve racconto del filosofo cinese Zhuangzi, Butterfly Dream, Il sogno della farfalla:
Once Zhuangzi dreamt he was a butterfly, a butterfly flitting and fluttering around, happy with himself and doing as he pleased. He didn't know he was Zhuangzi. Suddenly he woke up and there he was, solid and unmistakable Zhuangzi. But he didn't know if he was Zhuangzi who had dreamt he was a butterfly or a butterfly dreaming he was Zhuangzi. Between Zhuangzi and a butterfly there must be some distinction! This is called the Transformation of Things.
- traduzione di Burton Watson
Nessun commento:
Posta un commento