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Detto ciò, dopo la presentazione del progetto ad opera di Agatino Rifatto, si inizia a prendere confidenza con il videogioco utilizzando la modalità carriera, ovvero sviluppare la propria base spaziale. All'inizio l'ambientazione è minimale, ma accettando i contratti è possibile acquisire denaro da spendere per gli avanzamenti degli edifici e per la costruzione dei razzi e punti scienza per portare avanti un programma di ricerca che permetta di acquisire nuove tecnologie da utilizzare per i razzi stessi. Gli studenti/insegnanti si impegnano, fanno domande, mi chiedono di ripetere alcune operazioni per impararle bene. Accettiamo i primi contratti e costruiamo il primo razzo, fatto per un semplice volo verticale con il quale acquisire i primi punti da utilizzare per sbloccare altra scienza e prendere confidenza con il gioco. Poi un razzo in libertà per apprendere meglio il concetto degli stadi grazie all'aggiunta del decoupler (il sistema che permette di sganciare motori e serbatoi quando non servono) e il tempo necessario a schiantarsi un paio di volte sul terreno. E così arriva la sera, ci si saluta e ci si rivede domani, per il secondo giorno di divertenti fatiche videoludiche (e potete comprendere quanto questi ossimori stiano insieme molto bene solo se non avete mai giocato).
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