Stomachion

venerdì 30 novembre 2018

Le grandi domande della vita: Dal Sole a Marte passando per i

Come avrete notato DropSea ha subito un brusco rallentamento nella frequenza di pubblicazioni, e così pure l'amata (da un centinaio di lettori o qualcosa del genere) rubrica de Le grandi domande della vita. E anche se a sera tardi, giusto per non saltare il secondo mese di seguito, eccomi non proprio puntuale ma con una spinosa questione:
Il colore del Sole
Siamo tutti abituati ad associare il giallo come colore del Sole, perché è la frequenza che percepiamo quando proviamo a osservarlo per un fuggevole motivo. Eppure, se facciamo attenzione a un piccolo particolare, ci rendiamo conto quanto questa idea sia fallace. Basti pensare al famoso esperimento del prisma di Isaac Newton che mostrò come mettendo un prisma sul percorso di un raggio di luce bianca proveniente dal Sole si ottiene l'arcobaleno, ovvero la scomposizione della luce in tutte le sue frequenze.
D'altra parte c'è in giro gente che, rendendosi conto dalle fotografie diffuse dalla NASA e scattate fuori dall'atmosfera terrestre della colorazione bianca della nostra stella, scrive a tutto spiano che il Sole ha cambiato colore, confrontando le foto spaziali con le illustrazioni dell'antichità che tradizionalmente assegnano al sole colori accesi, come il giallo (soprattutto) e l'arancio, che sono anche i colori del fuoco. E tale associazione è anche culturalmente comprensibile, visto che il Sole, come il fuoco, ci riscalda.
Per chi è ancora piuttosto scettico, può essere interessante dare un'occhiata alle fotografie in What Color is the Sun?, in particolare a quella realizzata da Vasilij Rumyantsev che mostra come, ad altezze differenti del Sole sull'orizzonte, corrispondono colori percepiti differenti.
Un calcolo complesso
Visto che un po' di matematica non può mancare, anche se in una versione leggermente ridotta, vi propongo un'equazione complessa, ovvero determinare la soluzione dell'equazione \[x+i = i\] dove $i$ è l'unità immaginaria, ovvero $i = \sqrt{-1}$.
Facciamo un paio di calcoli: \[(1+i) x = i\] \[x = \frac{i}{1+i} = \frac{1+i}{2}\] Visto che la newsletter di quora mi ha anche proposto un classico su $1+1=2$, vi ricordo che ho affrontato la questione in una puntata speciale della rubrica dedicata a Ridi Topolino.
L'atmosfera su Marte
Vista la mia serie di articoli marziani sul canale instagram dell'Osservatorio Astronomico di Brera, mi sembra interessante provare a rispondere a una questione spinosa, che peraltro abbiamo anche affrontato durante la Notte dei Ricercatori 2018: come fu che Marte perse l'atmosfera.
Dai dati in nostro possesso, sembra che Marte abbia avuto tutti gli elementi per poter ospitare la vita, inclusa un'atmosfera. Oggi, però, essa è costituita soprattutto da anidride carbonica e da altri gas pesanti, mentre quelli più leggeri e fondamentali perché la vita così come la conosciamo possa prosperare sono praticamente assenti. Per cui deve esserci stato un evento nel passato che ha in qualche modo aiutato la perdita dei gas leggeri del pianeta rosso. Le ipotesi sul tavolo sono sostanzialmente due, che però non sono mutualmente esclusive e che anzi potrebbero aver concorso entrambe allo stravolgimento climatico di Marte. Da un lato, come è evidente da un'attento confronto dei due emisferi marziani, l'impatto con un gigantesco asteroide che, oltre ad aver portato via pezzi del pianeta, ha anche espulso i gas più leggeri. Dall'altro un raffreddamento precoce del nucleo del pianeta che ha ridotto fino a spegnerlo il campo magnetico del pianeta rosso. Questo fatto ha permesso al vento solare di spazzare via senza problemi l'atmosfera marziana, allontanando soprattutto i gas più leggeri.
Quale che sia la causa di questa perdita, la conseguenza è stata che le eventuali tracce di vita biologica così come la conosciamo presenti sulla superficie non hanno più avuto gli elementi per prosperare e rendere il pianeta un gemello della Terra.

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