Come ampimente anticipato da news e trailer apparsi nel corso di questi mesi, ma come anche facilmente intuibile vista la conclusione di Infinity War, la pellicola ha nei viaggi nel tempo il suo cuore oltre che fondamentalmente la sua parte centrale (la seconda ora di proiezione).
Il film è sostanzialmente strutturato in tre parti abbastanza distinte: dopo un prologo che si svolge subito dopo la fine di Infinity War, nella prima ora il film si concentra su come il mondo e i Vendicatori non sono riusciti a superare allo sterminio di metà della popolazione dell'universo e in particolare della Terra; nella seconda ora il supergruppo si suddivide in tre piccoli gruppi che viaggiano nel tempo (e nello spazio) per recuperare le gemme dell'infinito prima di Thanos; nella terza ora arriva la battaglia vera e propria contro le armate di Thanos. Questa suddivisione, però, mostra una pecca abbastanza grossa: il film ingrana molto lentamente. Di fatto le prime due ore sembrano essere eccessive considerata la poca azione presente non solo rispetto alla terza ora, ma in generale rispetto a una pellicola che dovrebbe fare dell'azione proprio uno degli elementi più importanti.
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La sceneggiatura, poi, è piena di buchi piuttosto grossi, forse dovuti alla difficoltà di gestire una storia di paradossi temporali, anche se personalmente ho il sospetto che tali buchi siano voluti per diventare punti di partenza per raccontare storie future all'interno del Marvel Cinematic Universe. Certo è che, se Endgame doveva essere il punto di conclusione del progetto, forse ci si doveva aspettare una cura maggiore dei dettagli. D'altra parte il film, come detto, si risolleva grazie all'ultima ora: scene epiche di battaglie di gruppo e individuali, l'arrivo di praticamente tutte le eroine di questi dieci anni che insieme fanno squadra per permettere a un postino speciale di depositare un pacco particolare, e infine l'istante che da inizio alla fine, il momento prima dell'epos finale, lì dove il genio vince sulla follia. In quel precisio istante mi viene in mente il titolo di un bellissimo romanzo di fantascienza italiano, Come ladro di notte di Mauro Antonio Miglieruolo.
E tutto l'universo finisce in uno snap! ... Anzi, no, non è vero e questo è anche il secondo grosso problema di Endgame: l'appassionato lettore di supereroi, infatti, alla fine esce pensando che, sostanzialmente, il film sia filosoficamente basato su New 52, progetto che, proprio come il film dei Russo, ha rubato 5 anni di storie per chiudere i conti non con 10 anni di film, ma con 10 anni di contratti con gli attori.
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