Stomachion

domenica 12 maggio 2019

Topolino #3311: Nel segno dei libri

Mentre inizia la saga leonardesca scritta da Bruno Enna, questa settimana con l'episodio disegnato da Andrea Freccero, il Topolino di questa settimana è dedicato al Salone del Libro di Torino non solo con la storia d'apertura, La grande barriera di Tito Faraci e Paolo Mottura, ma anche con lo speciale cartonato Topolino. Il gioco del mondo, che poteva essere acquistato in un'unica soluzione insieme con il Topolino regolare.
Ovviamente, mantenendo la tradizione, in questa sede mi occupo del numero in edicola, in particolare della storia d'apertura di Faraci e Mottura.
Il tesoro più grande
La Grande Muraglia è una delle opere più imponenti mai costruite dagli esseri umani. Lunga poco più di 8800 chilometri, venne costruita per volere dell'imperatore Qin Shi Huang con l'obiettivo di fortificare i suoi possedimenti, da poco unificati sotto il suo regno. La muraglia che, invece, si trovano di fronte Topolino e Gambadilegno non è costruita da mattoni, ma da libri. La grande barriera, infatti, protegge la città di Fo-Glin dagli attacchi di terribili briganti a cavallo di draghi sputafuoco: sia i briganti sia i draghi, infatti, non riescono ad attraversare questa barriera di cultura, evidentemente a causa della scarsa cultura che loro stessi posseggono, come mostrato dalle sgrammaticate battute che disseminano in giro per le vignette.
Ciò che però i predoni cercano di ottenere è il tesoro custodito da qualche parte all'interno dell'insediamento e che La grande barriera impedisce loro di raggiungere. Il valore dei libri e della cultura come protezione contro le assurdità del mondo emerge in maniera molto chiara dalla storia di Faraci, insieme con le possibilità che questa possa diventare anche un elemento per riscattare la propria vita. In questo senso il rapporto tra Topolino, che in questa occasione interpreta il contadino ed ex-guerriero To-Po-Lin, e Gambadilegno, che interpreta lo Straniero, passa un po' in secondo piano di fronte alla morale della storia, ma il senso dell'inseguimento continuo tra i due nemici mantiene la sua poetica. E il termine è abbastanza calzante vista la scelta di affiancare a Faraci l'evocativo Mottura, che ancora una volta si esibisce in vignette molto efficaci in grado di catturare al meglio l'atmosfera della storia, senza dimenticare gli elementi umoristici tipici del fumetto disneyano.
Un bello spot per la lettura dei libri in particolare e la cultura in generale.
Paperopoli: una città di smartzombie.
Utilizzando una metafora forse scontata, Gabriele Panini mette alle strette Paperone, Nonna Papera e Nonno Bassotto che si ritrovano alleati contro i loro stessi concittadini che cercano in tutti i modi di renderli innocui e farli rientrare sotto il controllo di un particolare condizionamento che corre attraverso gli smartphone. E poiché i tre personaggi non sono soliti utilizzarlo, ecco che Soli contro tutti diventa in qualche modo un invito ai lettori a un utilizzo moderato e intelligente della tecnologia moderna.
Panini viene affiancato da Mario Ferracina: nel complesso il suo tratto, dall'inchiostrazione marcata, ricorda ora Emanuele Barison ora alcuni degli artisti del Comicup Studio, anche se in un paio di vignette si intravedono soluzioni alla Alberto Lavoradori. In particolare l'avversario dei tre improbabili alleati sembra caratterizzato proprio alla maniera dell'abile disegnatore di PKNA #0.
Una storia tutto sommato divertente che riesce a essere su questa recensione solo perché, tolta la prima puntata della saga leonardesca, resta decisamente molto poco di cui scrivere in questa "fresca" domenica.

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