In fondo tutte le storie si basano su un concetto non molto diverso dall'effetto indesiderato. Per esempio nel terzo episodio de Le isole delle comete di Pietro Zemelo, Alex Bertani e Nico Picone Mick inizia a sentire il fascino della sua permanenza nell'arcipelago delle isole Rodent. Questo fascino gli autori lo rendono esplicito attraverso tre elementi: innanzitutto il fascino della natura, poiché la bassa marea fa emergere dalle acque, sebbene per un periodo relativamente breve, una lingua di terra; poi ecco il fascino di un cielo stellato limpido solcato proprio dalla cometa che abbiamo visto nel primo episodio, e che continua a essere visibile sulla testa degli abitanti dell'arcipelago; e infine un incontro affascinante. Il tutto condito da un mistero che diventa sempre più intrigante: forse che in qualche modo le isole stiano esercitando una qualche forma di attrazione nei confronti dei suoi abitanti, che non riescono più ad andarsene? Diciamo che questa cosa iniziava a intuirsi già dagli episodi precedenti, ma in questo caso gli autori iniziano a seminare qualche sussurro qua e là nelle chiacchiere degli avventori del bar.
L'altro effetto indesiderato è quello che esercita Bum Bum Ghigno su Archimede ne L'antistress Bum Bum di Corrado Mastantuono. Il tuttofare Bum Bum, infatti, si propone come una specie di cuscinetto antistress per l'inventore, subendo tutte le parti negative del suo lavoro per permettergli di riposare. A una serie di giornate rilassanti e a un umore miglirato, però, farà da contraltare un effetto indesiderato che permetterà ad Archimede di capire qualcosa in più su se stesso.
E infine La palandrana del sartomante di Pier Giuseppe Giunta e Francesco Guerrini presenta un effetto, in questo caso imprevisto, nella palandrana nuova acquistata da Paperone per sostituire momentaneamente la sua storica palandrana in riparazione. L'effetto imprevisto, però, anche in questo caso diventerà indesiderato e, come per la storia di Archimede, porterà Paperone a conoscere qualcosa in più su se stesso, o per meglio dire a ricordare qualcosa del suo carattere che aveva dimenticato.
Se poi giriamo il Topo, ecco il quarto episodio della serie Once upon a mouse... in the future. In questa occasione Francesco Artibani al soggetto propone la reinterpretazione futuristica di Mickey's Fire Brigade, cortometraggio di Ben Sharpsteen del 1935, arrivato in Italia nel 1937 in lingua originale come La brigata del fuoco (titolo alternativo: I pompieri di Topolino), per poi essere tradotto solo nel 1985. Squadra antincendio, affidata a Carlo Panaro e Donald Soffritti, è una divertente seguela di gag ambientata in una Paperopoli del futuro in cui tutti vivono all'interno di giganteschi alberi. E quindi il mestiere del pompiere è unoo dei più importanti in assoluto. Topolino, Paperino e Pippo sono reclute del corpo e si lanciano con entusiasmo nel primo compito a loro affidato, che però presenta un imprevisto che rischia di distruggere tutta la città. Panaro riesce a costruire, come detto, delle gag molto efficaci, peraltro anche molto fedeli al corto originale, mentre Soffritti propone un tratto che ricorda molto da vicino gli ultimi corti animati di Topolino.
Un ottimo mix per continuare le celebrazioni del 100.mo anniversario della Disney.
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