Ultimamente sono sempre più spesso in ritardo con le recensioni di Topolino e se non fosse per le storie a puntate probabilmente alcune le avrei anche saltate. E poteva essere il caso anche di questo numero non fosse stato per Le isole della cometa. Prima di arrivare al quinto episodio di questa saga, però, partiamo con la storia evento del numero, Un viaggio temendamente reale di Claudio Sciarrone.
La storia è un cinetico viaggio in un luna park molto particolare, visto che è un videogioco sviluppato dai ragazzi di Area 15 per conto di Paperone (che poi, da qualunque altra parte del mondo questa cosa si chiama "sfruttamento del lavoro minorile", ma questo non da alcun problema, mentre Topolino che si sposa invece...). La particolarità del videogioco è che sfrutta la realtà virtuale e gli oculus. E ciò giustifica l'uso della tecnica dell'anaglifo per la colorazione della storia, da leggere usando gli occhialini 3D abbinati al numero. Devo dire che, comunque, la storia risulta chiara anche senza usare gli occhialini, ma inforcandoli molte pagine risultano ancora più spettacolari dei già spettacolari disegni di Sciarrone!
Arrivati al quinto episodio de Le isole della cometa di Pietro Zemelo e Alex Bertani per i disegni di Nico Picone, la storia in qualche modo decolla nel momento in cui i nodi iniziano a venire al pettine. Il fatto che siamo arrivati al quinto episodio, però, non depone completamente a favore della gestione degli autori, che in effetti non sono riusciti a sviluppare completamente i personaggi: per esempio alla fine non è ben chiaro né perché Mick voglia tornare a casa sua, qualunque sia il posto dove sia questa casa, né perché nell'ultima vignetta della storia sembra che una parte di lui voglia restare in quell'arcipelago. Insomma: fino a qui abbiamo avuto una storia bella ma poco efficace. Spero che il finale di questa che scopro essere la prima stagione (forse se leggessi più spesso gli editoriali del direttore la cosa non mi sarebbe sfuggita...) risulti meglio sviluppato degli episodi che lo hanno preceduto. Resta però il fatto che un po' mi sto stancando di storie a puntate in cui, stringi stringi, l'unica che vale veramente la pena di leggere è l'ultima.
A questo punto, vista l'ora, direi di chiudere qui l'articolo. E intanto incrociate le dita: magari il prossimo esce prima del nuovo numero!
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